Ai.Bi. candida la Famiglia Adottiva al Nobel per la Pace 2015. E' questa la proposta con cui l'associazione chiude l’edizione della propria settimana di studi, svoltasi a Gabicce; una campagna che vedrà coinvolte tutte le sue sedi nel mondo e in Italia, tutte le famiglie e le persone di buona volontà. Obiettivo dichiarato è "mobilitare la società civile, la politica, il mondo dell’associazionismo, del volontariato, della cultura internazionale e promuovere la raccolta delle firme" a per assegnare il Nobel a "tutti quei genitori che accolgono un bimbo abbandonato, compiendo il più grande atto di giustizia che una persona possa compiere nella sua vita".
"Un Nobel", scrive AiBi in una nota, "per le famiglie che si fanno quotidiano carico del dialogo, della comprensione, della cura, dell’integrazione interculturale e interrazziale, giorno per giorno, dentro la loro casa. Senza proclami o roboanti dichiarazioni di principio, costruiscono una società dell’accoglienza a partire dalla pratica, dalla normale e straordinaria vita domestica.
Di fronte a 168milioni di bambini abbandonati", prosegue il comunicato, "il Nobel per la Pace può essere un esempio, un incentivo e un incoraggiamento per convincere sempre più famiglie ad aprirsi all’accoglienza".
Inoltre secondo AiBi un Nobel assegnato a queste famiglie rappresenterebbe il primo passo per cambiare "la mentalità corrente sull’adozione: non più un atto privato della coppia, ma un atto di giustizia, che ristabilisce un diritto negato e, per troppo tempo, disatteso, il riconoscimento che ogni minore deve vivere con un padre e una madre".
L’obiettivo di AiBi è di raccogliere con l’aiuto di tutti (enti pubblici e privati, volontari e famiglie) 300.000 firme in tutto il mondo entro dicembre 2014.
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