Formazione

Il no di Monti, niente Olimpiadi

Il WWF: era una scelta economicamente e ambientalmente insostenibile

di Redazione

Il presidente del Consiglio non ha firmato la garanzia per la candidatura di Roma ai Giochi Olimpici 2020. La decisione motivata con i timori per la tenuta dei conti pubblici di fronte agli oneri dell’evento.

Soddisfazione viene espressa dal WWF. Che definisce “comprensibile la posizione del Governo rispetto a una candidatura acerba perché inficiata da due elementi essenziali: la localizzazione del Villaggio Olimpico e del Centro Media in aree tutelate per motivi paesistici e idrogeologici, un piano economico incerto e non definito a causa del rimando a progetti esecutivi che potrebbero comunque far lievitare di molto i costi che, nonostante i previsti introiti, rimangono significativamente a carico dello Stato”.

 “La scelta di aree vincolate per il villaggio olimpico, come Saxa rubra e Tor di Quinto”, prosegue il WWF, “agli occhi del CIO e al di là della posizione del governo, è da ritenersi suicida rispetto alla candidatura.

Pertanto se il Governo ritiene, e sarebbe giusto farlo, investire su Roma, a favore soprattutto del completamento di un sistema di trasporto pubblico, potrebbe comunque farlo con uno sforzo identico a quello richiesto per gli sforzi olimpici, senza creare l’occasione di nuove speculazioni a cui l’attuale progetto apriva”.

Il WWF Italia ricorda in particolare, “seppur valorizzando gli impianti sportivi esistenti, che la candidatura di Roma portava un’estensione del consumo del suolo urbano e cubature significative nelle aree di Tor di Quinto e Saxa Rubra, cubature da realizzarsi a  carico dei provati e successivamente convertite in residenze al di fuori di ogni previsione di Piano Regolatore, come argomentato nel recentissimo dossier realizzato da WWF e Fondo Ambiente Italiano”.

 DOSSIER WWF – FAI http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/olimpiadi2020.pdf

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