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Il no alle Olimpiadi? Un’occasione persa per tutti

Per il presidente nazionale del Csi, Vittorio Bosio, la rinuncia a candidare Roma come sede per i prossimi giochi olimpici e paralimpici lascia un messaggio negativo. «È come dire che non sappiamo gestire le cose, ma in questo modo non si fa più nulla»

di Antonietta Nembri

«Un’occasione persa» è diretto il pensiero del presidente nazionale del Csi, Vittorio Bosio. All’indomani del no della sindaca di Roma alla candidatura della capitale quale sede delle Olimpiadi 2024, il numero uno dello Centro Sportivo italiano si dichiara dispiaciuto per l’occasione persa, senza neppure tentare.

«Le Olimpiadi sono una delle più grandi manifestazioni sportive», osserva. «Non entro nel merito della decisione presa dalla sindaca Raggi, ma osservo anche che a questi livelli se si fosse investito un 1% nello sport di base sarebbe stato un guadagno per tutti» ragiona Vittorio Bosio che da sportivo pensa che comunque «bisognava almeno tentare. Non è bello il messaggio che esce: invece di dire non siamo in grado di controllare i furbetti, l’impatto del mattone, bisognerebbe provare a gestire le cose, altrimenti non si fa più niente».

Per Bosio (a sinistra nella foto) se si applicasse il ragionamento fatto per dire no alle Olimpiadi di Roma anche nel piccolo «si fermerebbe tutto. Se non si ha il coraggio di prendersi le proprie responsabilità resta solo l’immagine di un Paese corrotto che non sa gestire nulla. È un messaggio negativo che mette tristezza ». E invece per il numero uno del Csi occorrono messaggi di speranza come quelli che hanno portato le Paralimpiadi «una vetrina che mette in mostra dei valori».

Un esempio la storia delle atlete Caironi e Contraffatto (qui la news ) oro e bronzo nei 100 metri amputati «La Caironi la conosco bene, è di Bergamo, gioca a pallavolo con il Csi, ma devo ammetterlo: quando ho sentito questa storia di speranza mi sono commosso perché è un esempio di costanza e volontà».

Tornando al no alle Olimpiadi «spero abbiano valutato bene quello che perdiamo e il messaggio negativo che ne esce», perché ricorda infine il presidente nazionale del Csi «le Olimpiadi contribuiscono a diffondere lo sport in tutte le sue sfaccettature. Sono l’occasione per portare nelle case di tutti discipline che normalmente non sono sotto i riflettori come il calcio. Un ragazzino che magari non è capace con i piedi, è bravo a giocare con le mani, oppure scopre il tiro con l’arco. Per i ragazzi è importante scoprire che lo sport ha moltissime discipline e le Olimpiadi contribuiscono a metterle in mostra».

In apertura la fiaccola olimpica sotto il Colosseo in occasione dei giochi di Atene 2004 – foto di Patrick Hertzog/Afp/Getty Images

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