Mondo
Il Nepal, per non dimenticare
Inaugura oggi la mostra fotografica “Don't Forget Nepal - The Essence” al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano e prosegue fino al 25 ottobre. Gli scatti sono del celebre fotogiornalista italiano Enrico De Santis.
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/007089ee-a99a-4070-818c-d31e6946928b_large.jpg.jpeg)
Il Nepal com'era prima del terremoto del 25 aprile 2015. Un viaggio raccontato attraverso le immagini: la natura incontaminata dell'Himalaya, monaci, strapiombi, yak, ma anche la tecnologia futuristica del Laboratorio-Osservatorio Piramide, un capolavoro della scienza situato sul tetto del mondo.
E' il viaggio narrato dalla mostra fotografica “Don't Forget Nepal – The Essence”, che inaugura a Milano oggi, martedì 22 settembre, alle 18, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e prosegue fino al 25 ottobre 2015.
Organizzata da Cobat, il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, la mostra raccoglie 50 scatti d'autore di Enrico De Santis, uno dei più importanti fotogiornalisti italiani.
Le fotografie di “Don't Forget Nepal- The Essence” traggono origine dalla spedizione “Top Recycling Mission” di Cobat a cui De Santis ha partecipato, tra settembre e ottobre 2013.
Un viaggio a piedi verso il tetto del mondo, tra polvere, pioggia e neve. Un'esperienza spirituale, con sherpa e monaci nepalesi, una carovana di portatori, ricercatori, e yak usati per il trasporto dei pannelli solari per fornire energia al Laboratorio Piramide di EvK2CNR, il più alto del mondo: “una punta d'Italia nel Nepal a quota 5050 metri”, situato ai piedi del versante nepalese dell'Everest. Un centro di eccellenza che studia i cambiamenti ambientali e climatici.
Durante l'inaugurazione della mostra verrà proiettato il documentario “Top Recycling Mission”, che racconta la missione alla Piramide.
La mostra aderisce alla raccolta fondi lanciata dall'associazione EvK2-Cnr, assieme al Cesvi, per la ricostruzione del villaggio di Thame, un piccolo villaggio nepalese a 3800 metri di quota completamente devastato dal terremoto dello scorso 25 aprile.
Le foto di Enrico De Santis esposte al Museo della Scienza e della Tecnologia mostrano un Paese in cui convivono molti contrasti: la natura selvaggia dell'Himalaya e l'avveniristico Laboratorio Piramide, religioni diverse, ricchezza e povertà.
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/893b905a-1a17-4db4-abf0-fe1a99a07f1c_large.jpeg)
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/f96e2cf9-dce4-43e3-a0b5-4250324a996f_large.jpeg)
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/373cc13c-912c-4904-ae79-bd54d86723a2_large.jpeg)
Gallery
Prima foto: Il sole torna di notte – The sun comes back at night
Seconda foto: Il guardiano del tempio – The temple guardian
Terza foto: Il grande abbraccio- The big hug
La mostra racconta com'era il Nepal prima del terremoto da tre diverse prospettive, evidenziate in tre sezioni: Katmandu Kaos and Gods, dedicata alla capitale del Nepal, alla sue gente e alle sue religioni, Himalaya Recycling Mission, che racconta della spedizione al Laboratorio Piramide, e The Pyramid in the rock, sul centro di ricerca.
Tre prospettive così come tre sono i lati della Piramide e tre le pareti dedicate al percorso espositivo nel Museo che ospiteranno i 50 scatti, tutti di grande formato, di Enrico De Santis.
Foto di apertura: Acque Calme-Peaceful River
Tutte le foto pubblicate nell'articolo sono di Enrico De Santis.