Non profit

Il Natale senza panettone di Luciano Finessi «Al Banco alimentare li donano a febbraio»

Luciano è un “visitor”, ovvero uno di quei volontari che tengono i contatti con le opere che ricevono gli aiuti alimentari del Banco

di Antonietta Nembri

Luciano Finessi, 60 primavere, da sei anni, cioè da quando è in pensione, è un volontario della Fondazione Banco alimentare nel magazzino di Paderno Dugnano, a nord di Milano. «Ho pensato di continuare in un?opera per non buttare via il tempo. Anzi, oggi sono più contento di prima perché guadagno molto di più umanamente e sono educato alla gratuità». Luciano è un ?visitor?, ovvero uno di quei volontari che tengono i contatti con le opere che ricevono gli aiuti alimentari del Banco.

Cosa la colpisce?
Noi non vediamo gli assistiti, ma con i volontari degli enti nascono delle amicizie. Perché noi non siamo solo un ente erogatore di alimenti.

Dalle mense alle comunità con quale spirito?
Ci sono famiglie che si mettono assieme per accogliere i bambini, o comunità di malati di Aids e vedi che se non c?è qualcosa di più profondo è difficile che continuino.

Dopo la Colletta alimentare che accade?
Proprio in questo periodo iniziamo a distribuire quanto abbiamo raccolto. La nostra opera è continuativa, ma adesso portiamo, con quelli soliti, anche i prodotti della colletta: olio, tonno e carne in scatola, omogeneizzati.

Forse non è un caso che la distribuzione di questi prodotti ?speciali? avvenga verso Natale…
Peccato però che i panettoni a noi arriveranno tra un paio di mesi e li potremo distribuire solo a fine febbraio…

Nessuno ti regala niente, noi sì

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