Formazione
Il mutuo soccorso torna in versione 2.0
Piccoli prestiti sul Web. A tassi convenienti per tutti. È il prestito sociale nellera di Internet. In Italia sono due gli operatori sul mercato.
La chiamano «finanza dal volto umano», il ritorno delle società di mutuo soccorso in versione 2.0. La rivoluzione dei finanziamenti personali che mette al centro l?individuo e fuori gioco i freddi meccanismi degli istituti di credito. A suscitare tanto clamore è il social lending, una forma di prestito ?sociale? sul filo del Web che ora, dopo l?esperienza nei Paesi anglosassoni, sbarca anche in Italia con due piattaforme operative. Si tratta di Booper.it, società italo-olandese, e della britannica Zopa.it, acronimo di Zona di possibile accordo.Il modello non è troppo lontano da quello innovativo delle aste di eBay, quindi prestiti online ai migliori tassi, anche se si ispira agli antichi principi del mutuo soccorso. Al posto dei lavoratori, che si univano per prestarsi reciproca assistenza, ci sono però le community internettiane. C?è chi richiede un finanziamento (massimo 15mila euro), specificando importo e motivo della domanda, e il popolo dei prestatori che investe il proprio denaro a condizioni vantaggiose. Il tasso medio di interesse registrato da Zopa nei primi mesi di attività, è del 7,18% (per Booper circa l?8%), contro il 16,7% applicato per prestiti inferiori ai 5mila euro dai tradizionali operatori finanziari (fonte: Ufficio Cambi).«Ci proponiamo come facilitatori del credito», dice Carlo Vitali, direttore Marketing di Zopa. «I costi delle commissioni e di intermediazione sono molto bassi, tra lo 0,5 e il 2% del finanziamento. Creiamo il mercato, ne fissiamo le regole e lasciamo che le persone si incontrino negoziando direttamente le condizioni. Noi siamo i garanti delle operazioni in caso di insolvenze, e assegniamo il rating ai richiedenti». Ad oggi in Italia il social lending vale circa 2 milioni di euro, queste sono le offerte di finanziamento ai blocchi di partenza. I prestiti effettivamente erogati non superano i 90mila euro. La sorpresa è che «ci sono più persone disposte a investire che a chiedere un finanziamento», dice Manolo Maffeis, direttore generale di Booper. «Siamo all?alba di un nuovo modo di intendere il credito, che però non si sostituirà alle banche ma sarà un?alternativa alla classica intermediazione». Zopa, che ha appena annunciato l?apertura pubblica dopo i primi due mesi a invito, ha già collezionato 8mila iscritti, più di un milione di euro offerti sui suoi mercati, 166mila euro di prestiti approvati e 57mila euro già erogati. E in vetrina c?è anche un progetto solidale. La società, la cui filiale italiana ha sede a Milano, ha lanciato un?iniziativa, valida fino al 31 gennaio, in collaborazione con Kiva.org, la community americana che finanzia iniziative imprenditoriali in Paesi in via di sviluppo sotto la forma di microcredito. Per ogni nuovo iscritto Zopa presterà un dollaro su Kiva.
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