Cultura

Il Musicoterapeuta dà il la alla ripresa

In Italia sono un migliaio, ma non esiste un registro

di Carmen Morrone

In Italia sono un migliaio, lavorano nelle scuole, nei centri di riabilitazione, nelle case di riposo e il loro stipendio mensile va da i 700 ai mille euro. Questo l?identikit degli esperti di musicoterapia. Una professione che si sta affermando anche in Italia sulla base delle importanti esperienze all?estero, soprattutto inglesi. I terapisti con la musica non hanno ancora ottenuto un riconoscimento normativo (non c?è un albo o un registro), ma esistono diverse associazioni e centri di formazione che sono diventati punto di riferimento. Tra i principali ricordiamo l?Associazione professionale italiana musicoterapisti e la Federazione italiana di musicoterapia.

La musica è utilizzata come strumento per intervenire sul disagio di persone malate o disabili, poiché dà alla persona la possibilità di esprimere e percepire le proprie emozioni, di mostrare o comunicare i propri sentimenti o stati d?animo attraverso un linguaggio non verbale. I suoi principi base sono la centralità del rapporto di fiducia, l?adattamento e la personalizzazione della tecnica e lo scambio reciproco di proposte tra paziente e terapeuta. Roberto Bellavigna, pianista lirico, fa parte dell?associazione Pam – Progetto anziani musicoterapia, e da dieci anni lavora come musicoterapeuta. «In questo lavoro è indispensabile conoscere la musica e preferibile sapere suonare uno strumento. Generalmente si lavora per progetti, quindi si firma un contratto da co.pro. con cooperative, Asl, case di riposo o centri privati. Spesso si seguono più progetti che permettono di arrivare a 700 -1.000 euro al mese e fare della musicoterapia un vero lavoro».

Molti e diversificati i percorsi attraverso i quali si diventa terapisti con la musica. Si va dai corsi organizzati dalle associazioni a quelli promossi dagli enti locali – che secondo Roberto Bellavigna vanno scelti preferendo quelli che privilegiano il rapporto con il territorio, e che in questo modo garantiscono buone occasioni di lavoro – per arrivare ai percorsi universitari rivolti a chi ha una laurea triennale o specialistica. Da quest?anno l?università Avogadro del Piemonte orientale, alla facoltà di Medicina e chirurgia, ha attivato il master Musica e terapia, diretto da Eugenio Torre. Il corso è di primo livello, dura due anni ed è stato ideato in collaborazione con il conservatorio di musica Antonio Vivaldi di Alessandria. Master universitario, sempre di primo livello, in Arte terapia e relazione d?aiuto al Cisat – Centro italiano studi arte-terapia che ha sede a Napoli. Entrambi i corsi offrono una preparazione teorica e pratica in musicoterapia applicata all?assistenza dei soggetti con problemi psichiatrici nel settore della prevenzione, dell?assistenza e della riabilitazione.


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