Cultura

Il motore di ricerca sulle barriere architettoniche

È tedesco e si chiama Wheelmap.org

di Redazione

In Germania, dove è stata progettata e realizzata, è già un successo. In Italia, invece, probabilmente per l’ancora scarsa notorietà, sono pochi che ne fanno ricorso. Anche per questo l’Inail attraverso il suo sito gli sta dando visibilità. Eppure Wheelmap.org – una specie di Google map dedicata al mondo di chi è costretto a muoversi su due ruote: dai disabili, ovviamente, ma anche alle mamme con carrozzina – potrebbe essere un’opportunità valida per facilitare gli spostamenti e sapere quali luoghi delle nostre città sono provvisti, o meno, delle opportune strutture per consentire l’accessibilità a tutti. A realizzarla è Sozialhelden e.V., società non profit particolarmente attenta nei confronti delle potenzialità legate a un utilizzo intelligente e sensibile del web.

 

Come Wikipedia i contenuti sono inseriti da chi si registra. Allo stesso modo di un altro “baluardo” dell’informazione online, Wikipedia, chiunque si registra – gratuitamente – a Wheelmap.org può segnalare attraverso tre diversi colori il grado di accessibilità di qualsiasi luogo: strade, ovviamente, ma anche edifici, musei, uffici, bagni pubblici, ristoranti, discoteche e tutti i luoghi e servizi possibili. Semaforo verde, dunque, per tutte le località raggiungibili senza problemi in sedia a ruote e per i luoghi dove l’ingresso non ha un gradino superiore ai 7cm e che presentano una toilette per gli handicappati. A scendere nella “scala” seguono il colore giallo e, infine, il rosso, là dove gli ingressi presentano gradini superiori ai 7cm o le località escludono la circolazione di chi si muove in carrozzina.

Pur disponibile nell’App Store e nell’Android Market con le proprie applicazioni ed essendo presente sia Twitter che su Facebook (dove conta oltre 1.700 amici), questo strumento dalle grandi potenzialità – come detto – ha attecchito ancora in modo relativo in Italia dai suoi eventuali fruitori, tant’è che alcune parti del portale non sono state tradotte interamente nella nostra lingua. Un’esortazione, dunque, a scoprirla e ad aggiornarla nei contenuti.

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