Meglio soli che male accompagnati verrebbe a questo punto da dire di Monte dei Paschi di Siena, al centro da mesi di un risiko bancario che comincia ormai a diventare piuttosto noioso. E non solo per i risultati economici che, comunque, raccontano di un istituto di credito in ottima salute: 27mila dipendenti, 1900 filiali, 4,5 milioni di clienti, 790 milioni di euro di utile netto nell?ultimo esercizio. Ma anche perché dietro quei numeri c?è una sensibilità sociale verso la comunità forte, di antica data, oggi ampiamente alla ribalta anche grazie a un riconoscimento di assoluto prestigio: l?Oscar di bilancio per la sezione ?grandi imprese bancarie e finanziare?, assegnato a Milano mercoledì 29 novembre.
Non è una novità assoluta: già nel 2001, infatti, l?istituto di credito toscano aveva vinto lo stesso premio. Ma allora si trattava ?solo? della banca. Stavolta, invece, è l?intero gruppo a ricevere il riconoscimento. E questo la dice lunga sul ?valore d?uso? che a Siena attribuiscono al report: quello di un vero e proprio strumento di gestione.
«Sin dal 2000, anno in cui MPS ha intrapreso la strada della rendicontazione socio-ambientale» spiega Francesco Mereu, a capo dell?unità Corporate social responsibility di Mps, «il bilancio sociale si è rivelato uno strumento utile innanzitutto per noi per approfondire le molteplici peculiarità della responsabilità sociale d?impresa, per comprenderne le possibili declinazioni per un gruppo come il nostro che vanta più di cinque secoli di storia, tutti all?insegna di un rapporto molto stretto con il territorio e le sue istanze economiche e sociali».
E infatti ciò che più emerge dall?edizione 2006 del bilancio del gruppo MPS è proprio questa idea di filiera della Corporate social responsibility: la banca, con un?azionista di riferimento come la fondazione Mps che ogni eroga sul territorio quasi 200 milioni di euro a fini solidaristici; MPS asset management, che ha in portafoglio due fondi etici del sistema Ducato che seguono criteri di esclusione/inclusione di assoluto rigore; Microcredito di solidarietà Spa, nata per dare risposta alle richieste di sostegno finanziario provenienti da alcune tipologie di fasce deboli che incontrano difficoltà ad accedere ai canali ordinari del credito bancario. E poi i numerosi dialoghi ?aperti? con gli stakeholder per implementare le migliori best prcatice di Csr ?sul mercato?.
«La realizzazione del nostro bilancio si rivela sempre particolarmente lunga e impegnativa» afferma Mereu, «ma è proprio attraverso un simile percorso che, di volta in volta, comporta la definizione degli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere nell?esercizio successivo, che ci sentiamo stimolati e responsabilizzati a fare sempre meglio».
E gli obiettivi stabiliti per il 2006/2007 sui diversi fronti della governance, dell?economia, degli stakeholder sono decisamente ambiziosi. Per esempio, nei confronti della società: lo sviluppo dell?operatività nei vari ambiti della finanza etica; la predisposizione di linee guida per le sponsorizzazioni e le erogazioni di liberalità con finalità sociale; il coordinamento dell?efficacia degli interventi per scopi umanitari e di solidarietà. Buttali via?.
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