Famiglia

“Il mondo non ha abbastanza per le avidità di tutti, ma ne ha per i bisogni di tutti”.

A ricordare le parole di Gandhi è stato Giuliano Amato durante il suo intervento a Perugia all'assemblea dell'Onu

di Francesco Maggio

?La democrazia, in alcuni paesi del mondo, è riuscita ad accompagnare lo sviluppo economico. Non è riuscita a farlo nella globalizzazione. Nella globalizzazione il potere economico è solo?. Questo è il principale problema che le Istituzioni europee e mondiali si trovano ad affrontare secondo Giuliano Amato, intervenuto alla conferenza ?L?Europa fra globalizzazione e giustizia?, tenutasi questa mattina a Perugia, durante la 5a Assemblea dell?Onu dei popoli promossa dalla Tavola della pace. Il vicepresidente della convenzione europea ha ribadito l?importanza che si realizzi un bilanciamento democratico tra i popoli. ?In questi due anni ? ha spiegato – ho lavorato per la Costituzione europea e per la World Commission on Social Impact Globalization. Da queste esperienze ho tratto una conclusione: le realtà nelle quali viviamo dipendono da noi. Abbiamo scritto una Costituzione europea che sta cambiando gli obiettivi dell?Europa nel mondo. L?Europa di domani non potrà più avere una politica estera che ha abbia come scopo principale la sicurezza dei cittadini che riunisce. Obiettivi dell?Unione di domani diventano lo sradicamento della povertà, il rispetto dei diritti umani, l?eguaglianza fra uomo e donna, la protezione dei bambini e il rispetto del diritto internazionale della Carta delle nazioni unite da parte di tutti gli attori della scena mondiale? Temi molto importanti che – secondo l?ex presidente del Consiglio – possono mutare il concetto di globalizzazione. ?L?Europa è cambiata quando l?Istruzione ha raggiunto milioni di persone, quando sono state create regole e istituzioni di protezione sociale, quando il diritto di voto è stato dato a tutti. Tutto questo può essere trasferito al mondo. Non ci sarà democrazia fin quando ciascun abitante del mondo non avrà voce su quanto riguarda la sua vita. Questo sarà possibile quando ogni uomo sarà soggetto individuale e collettivo e quando un numero eguale di uomini e donne avrà accesso al credito e ai diritti di proprietà?. Amato ha poi posto l?accento sui problemi legati all?istruzione, pilastro fondamentale per la crescita dei popoli: ?la scolarizzazione è uno dei punti principali della democratizzazione del mondo. Su questi temi risulta prezioso il contributo offerto dalle NGO e dalle associazioni. E? solo attraverso il legame tra queste organizzazioni e le istituzioni che si può contribuire – nei paesi più deboli del mondo ? ad accrescere la qualità dei governi. Non è possibile che in paesi africani importanti come Uganda e Kenya ancora oggi si paghi per mandare a scuola i bambini.?. In conclusione il vice presidente della Convenzione europea ha ribadito come i processi di globalizzazione debbano costruirsi attorno a una pluralità di obiettivi, non solo attorno a quelli economici. Non è importante la stabilità di bilancio, ma cosa viene fatto con le risorse finanziarie. Occorrono regole più giuste – nel commercio internazionale e nei servizi – e maggiori contributi che permettano di raggiungere le finalità della Campagna per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (No excuse 2015)?. Secondo Amato sarebbe sufficiente che i Paesi industrializzati rispettino il vincolo dello 0.7 del loro Pil. L?ex premier ha tenuto a sottolineare che la sua impostazione su queste tematiche deriva dalla sua formazione politica: ?sono un vecchio socialista ? ha detto ? e sono affezionato alle idee di Willy Brandt. La mia famiglia politica, prima di me, si è concentrata molto sui diritti umani. Essi entrano nella coscienza di chi ha coscienza dei propri diritti. Non si esportano, sono parte della crescita di ciascuno. Il globo oggi non è una comunità globale è un?economia globale. Deve, invece, diventare comunità globale e questo è possibile. Basta ricordare le parole di Gandhi: il mondo non ha abbastanza per soddisfare le avidità di tutti ma ha abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti?.


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