Cultura

Il mondo ha sete

Si apre a Stoccolma la settimana Internazionale dell'acqua. L'allarme: 3 milioni di bimbi muiono ogni anno per mancanza di acqua potabile. L'acqua a tema anche al Meeting di Rimini

di Paul Ricard

Un esperto delle questioni idriche della Banca Mondiale ha lanciato oggi l’allarme sulla carenza di acqua potabile in Asia e in Africa, che ogni anno provoca la morte di circa tre milioni di bambini. L’esperto, Jamal Saghir, ha fornito questo drammatico dato nel corso di una conferenza stampa all’apertura della Settimana Internazionale dell’Acqua, che si tiene a Stoccolma fino a venerdi’. Saghir ha sottolineato che circa un miliardo 400mila persone nel mondo, soprattutto in Asia e in Africa, non hanno accesso all’acqua pulita, mentre 2,6 miliardi non usufruiscono di un sistema sanitario di base. Secondo l’esperto della Banca Mondiale, il miglioramento della gestione dell’acqua deve andare di pari passo con lo sviluppo sostenibile. ”La Banca Mondiale non concedera’ piu’ prestiti a progetti che non rispettino le norme internazionali di sviluppo”, ha ammonito. Sunita Narain, un’esperta indiana dell’Organization Center for Science and Environment che ha pronunciato il principale discorso di apertura della conferenza, ha puntualizzato dal canto suo che la gestione dell’acqua deve essere adattata al livello di sviluppo di ciascun paese e che il modello occidentale non e’ valido per tutti. ”Non basta dirci ‘Costruite le infrastrutture e ricorrete al settore privato’, la questione dell’acqua e’ piu’ complessa”, ha detto, citando il caso dell’India, dove a suo avviso il modello centralizzato non puo’ funzionare ed e’ necessario appoggiarsi sulle autorita’ locali per la gestione dell’acqua. Alla conferenza partecipano esperti di un centinaio di Paesi. Il problema della gestione dell’acqua, specie nei paesi del Terzo Mondo, appare sempre piu’ destinato ad essere legato al mantenimento complessivo della pace sul pianeta. E il problema della distribuzione delle risorse idriche, che in buona parte della Terra presenta gravi carenze, potrebbe essere una delle cause dello scoppio di nuove guerre. E’ quanto ha sostenuto monsignor Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia della Pace, intervenuto al Meeting di Rimini ad un convegno dal titolo ”Acqua da vivere: fonte strategica per l’economia dello sviluppo”, a cui ha partecipato, tra gli altri, anche il ministro delle Politiche agricole, Giovanni Alemanno. Analizzando il problema della gestione del bene-acqua da parte di privati, mons. Crepaldi ha ribadito che la Chiesa non e’ contro il libero mercato, ma chiede che esso ”venga regolato da cornici etico-culturali e giuridiche”. Il segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia della Pace ha, inoltre, espresso la necessita’ di ”rilanciare una stagione di solidarieta’ internazionale che veda aumentare i profili giuridici e istituzionali della comunita’ internazionale”. Al dibattito e’ intervenuto anche il professor Stefano Zamagni, ordinario di economica politica presso l’Universita’ di Bologna. L’economista ha richiamato l’attenzione sulla paradossale situazione secondo cui ”l’acqua e’ talmente importante che non ci si occupa del problema”. Zamagni ha inoltre sottolineato la differenza di concezione esistente tra l’acqua come risorsa e l’acqua come servizio, la prima e’ circoscritta all’investimento, la seconda interessa la gestione. L’economista bolognese ha infine evidenziato le carenze di quest’ultima concezione e l’importanza di un flusso di finanziamenti che possa mantenere attive e migliorare tutte le infrastrutture esistenti per la distribuzione della risorsa-acqua.


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