Politica
Il mondo cooperativo a Regione Lombardia: si lavori a un piano di ripresa
Le richieste di Confcooperative, Legacoop e Agci Lombardia al Patto per lo sviluppo espresse nel corso degli Stati generali da Massimo Minelli: «Dopo quasi un anno, la politica dei ristori, necessaria, non è più sufficiente. È il momento di esprimere una visione». con l'invito è ad «andare oltre le polemiche, perché non è grazie a queste che usciremo dalla crisi»
di Redazione
«Assistiamo ancora una volta ad una divisione tra Governo e Regione. Dobbiamo andare oltre le polemiche, perché non è grazie a queste che usciremo dalla crisi. Si trovi velocemente una soluzione tecnica all’errore sui dati che comunque vada ha gravato sul prezzo già altissimo che la società e l’economia lombarda stanno pagando. Ai tecnici chiediamo la soluzione del problema e alla politica delle risposte, per far tornare la Lombardia ad essere la locomotiva del Paese».
È l’intervento di Massimo Minelli, presidente di Confcooperative Lombardia agli Stati Generali del Patto per lo Sviluppo della Regione in rappresentanza delle tre principali associazioni del movimento cooperativo lombardo tra cui Legacoop Lombardia e AGCI Lombardia, guidate rispettivamente da Attilio Dadda e Cinzia Sirtoli.
«I vaccini tardano ad arrivare, abbiamo ancora un’organizzazione assolutamente carente. Al ritmo di centomila vaccini al giorno, rischiamo di impiegare 800 giorni per garantire le due dosi al 70% della popolazione nazionale, ovvero 80 milioni di dosi. Una prospettiva inaccettabile – spiega – che ci condanna a dover convivere con il virus ancora molto a lungo».
«Ed è su questo punto che continuiamo a registrare le principali carenze anche qui in Lombardia. Da aprile continuiamo a chiedere una programmazione seria sulla sanità, sulle scuole, sui trasporti, sul lavoro. Ma l’impressione è sempre quella della ricorsa dell’emergenza, coi titoli sui giornali che contribuiscono ad alimentare caos e polemiche. Così non solo non ne usciremo ma i danni sull’economia, sulla società, sul futuro saranno irreparabili. Senza parlare dei morti, 85.000 in 11 mesi», afferma Minelli.
«Dopo quasi un anno, la politica dei ristori, necessaria, non è più sufficiente. È il momento di esprimere una visione. La Lombardia deve fare la sua. Abbiamo bisogno di investimenti seri che permettano alle nostre imprese di fare un balzo in avanti sui temi della digitalizzazione, della sostenibilità, sulle relazioni con i nostri territori, sulla capacità di affermare il nostro Made in Italy. Occorre lavorare per rilanciare l’azione del paese, a partire, per il mondo cooperativo, dalla misura regionale per il rafforzamento patrimoniale delle cooperative e dalla nuova Marcora a livello nazionale, entrambe le misure sono in fase di predisposizione dei provvedimenti attuativi, che mai come adesso ci auguriamo avvengano nei tempi il più brevi possibili» conclude.
In apertura Regione Lombardia, Amstead23, opera propria, CC-BY-SA-4.0
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