Il mio prof? Lo boccio con cinque domande

Esiste un filo che lega i giovani alle generazioni precedenti? E la scuola lo rafforza o lo spezza? Sono queste le domande che i sociologi bolognesi Pierpaolo Donati e Ivo Colozzi si sono visti porre dal cardinal Biffi in occasione del Congresso eucaristico. Le risposte sono contenute in un libro di prossima uscita ?Giovani e generazioni? , editrice ?Il mulino?. E sono davvero allarmanti: solo un terzo dei giovani mostra di possedere un senso generazionale positivo. Un altro terzo l?ha completamente perduto, e l?ultimo è fortemente disorientato. E la scuola? La scuola ha delle responsabilità gravi. Scrive Donati: «Le responsabilità sono di chi ha impedito che il sistema scolastico riconoscesse e promuovesse reali comunità educanti, basate sul nesso scuola-famiglia, anziché prendere la via di un anonimo sistema di illusorie opportunità di apprendimento basate sull?idea di una società eticamente neutra».

Insomma: la scuola che educa funziona nel creare un senso di continuità con le generazioni precedenti, la scuola che addestra e basta, no. L?assunto è pienamente confermato dai dati: i ragazzi che non hanno trovato professori disposti a uscire dalla loro disciplina, hanno maturato un atteggiamento totalmente critico nei confronti della società. I professori di liceo comunque non ne escono malissimo. Il vero deserto, assicurano i sociologi, comincia all?università.

Quanti insegnanti ti hanno fatto riflettere sul tuo ruolo nella società?
Nessuno 23,8%
Soltanto uno 14,3%
Alcuni 48,1%
Tutti 13,8%

Gli insegnanti, a tuo parere, cosa si aspettano da te?
Realizzare la mia vocazione 41,3%
Persona di successo 22,5%
Persona onesta e rispettata 13,9%
Altre risposte 22,3%

Gli insegnanti ti hanno veramente voluto?
Sì 54,9%
No 34,2%
Non risponde 10,9%

L?esempio degli insegnanti è stato positivo?
Sì 54,0%
No 41,7%
Non risponde 4,3%

Metti in pratica i consigli dei tuoi insegnanti?
Sì 46,8%
No 48,4%
Non risponde 4,8%