Volontariato

Il mio ideale è vivere oscuramente

Clemente Rebora è ormai considerato unanimemente uno dei maggiori poeti italiani del secolo scorso: il suo diario inedito, di Andrea Leone

di Redazione

Clemente Rebora è ormai considerato unanimemente uno dei maggiori poeti italiani del secolo scorso. Dopo anni di incomprensione (lo si vedeva come un irregolare eo un minore, ma che cosa significa regolare per uno scrittore?), a partire soprattutto dagli anni 80 la considerazione critica per lui è andata crescendo. Rebora, figlio di un garibaldino, nacque a Milano nel 1885 in una famiglia di origine ligure. L?esordio letterario, avvenuto nel 1913 con Frammenti lirici, rivelò un?originalità stilistica e tematica assoluta, anche se numerosi sono i punti di contatto con esperienze letterarie dell?epoca, legate alla rivista La voce e a poeti come Campana o Sbarbaro. L?esperienza della guerra fu particolarmente traumatica e in seguito per Rebora iniziò un lungo cammino spirituale che lo vide progressivamente abbandonare la letteratura per la vita religiosa. Solo in anni tardi Rebora riprese a scrivere, con risultati forse altrettanto straordinari di quelli giovanili. A cinquant?anni dalla morte (Rebora muore a Stresa il 1° novembre 1957, dove si è aperto l?anno di commemorazioni), Interlinea ci propone un prezioso inedito: un diario tenuto da Rebora dopo essersi fatto sacerdote. Il libro è un arricchimento dell?opera reboriana e un utile strumento per comprenderne tanto la biografia quanto i testi maggiori. Di questi testi il diario conserva la stessa forza stilistica, la stessa implacabile tensione etica e morale. Prevalente è l?aspetto autobiografico, la forma della rievocazione e della memoria: in queste pagine l?autore rievoca un?intera vita. Restano nella mente soprattutto i potenti e dolorosi episodi che riguardano la grande guerra, poi incontri, sogni, invocazioni, un lungo flashback, un flusso onirico che si alterna alla cronaca quotidiana degli incontri e delle meditazioni, sempre presente l?antica vocazione al frammento. Libro spirituale, certo, ma in cui non viene mai meno il senso dell?impegno quotidiano, della lotta per l?esistenza, con precise prese di posizione anche politiche (come il suo antidannunzianesimo nella I guerra mondiale). In queste pagine tocchiamo un cuore messo a nudo, conosciamo il vero volto dello scrittore, fino al suo estremo desiderio, il suo lancinante e supremo esercizio della volontà: «Patire e morire oscuramente, scomparendo polverizzato». Libro importante e decisamente consigliabile per capire sia la scrittura sia la vita di una delle figure più potenti e autentiche della letteratura del Novecento.


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