Welfare

Il mio Andrea, un’assenza ripagata con 1.600 euro

di Redazione

Di seguito il racconto di Graziella Marota, madre di Andrea, uno di quelli che scorrono nella videoinstallazione di Eva Frapiccini.
Andrea aveva 23 anni, tutti i giorni faceva 80 chilometri per recarsi al lavoro presso la ditta Asoplast di Oretezzano (AP). Quel fatidico 6 giugno 2006, Andrea si alza alle 4 del mattino per essere sul posto di lavoro alle 5. Alle 6 la pressa ha dei problemi, Andrea la mette in stand by e resta come un’enorme bocca spalancata. Andrea d’istinto si sporge e guarda dentro ma, all’improvviso, la macchina si rimette in moto da sola lasciandogli solo il tempo di lanciare un urlo lancinante e il suo cranio viene schiacciato da quella maledetta pressa. Ora Andrea non c’è più e in casa resta un grande dolore ed un silenzio enorme… Manca la sua musica, il suono della sua chitarra e della tromba… Mancano i suoi abbracci e i suoi baci. Di lui restano solo una foto ed una fredda tomba dove i fiori gli fanno compagnia… Da quando il mio angelo se n’è andato, la mia famiglia è distrutta dal dolore e annientata da questa tragedia. Nessun aiuto da parte di nessuno, né dalla ditta Asoplast, che si sono rivelati uomini senza cuore e senza cervello, né da parte delle istituzioni. Abbiamo bisogno dello psicologo e dello psichiatra? La Asl risponde che gli specialisti lavorano solo al mattino, quindi noi non possiamo usufruirne perché io lavoro e mia figlia va a scuola. Mi aspettavo un aiuto economico da parte dell’Inail che, invece, mi dice che non posso avere nulla perché ho uno stipendio ed un appartamento dove viviamo: sfido chiunque dell’Inail a arrivare a fine mese con mille euro e con una figlia da crescere. Devo quindi dedurre che la vita di mio figlio è stata valutata dall’Inail 1.600 euro (rimborso spese funerarie). Credevo e, forse, mi illudevo che in queste tragedie le istituzioni fossero presenti almeno nell’aiuto psicologico e materiale: ma tutto ciò è un’utopia. Mio figlio non era considerato una forza lavoro giovane ma solo un numero da applicare alle varie cartelle che si sono formate dopo la sua morte.

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