Welfare

Il migrante Malalk: «Voi italiani siete brava gente»

Un pomeriggio sugli scogli al confine fra la Liguria e la Francia. La storia di Malalk: «Vengo dal Sudan e voglio andare in Danimarca dove da 10 anni vive mia sorella, se da qui non si passa andrò a Milano e poi attraverserò la Germania». E sulle polemiche sull'immigrazione dice: «Nessun rancore»

di Luana Garofalo

da Ventimiglia

Malalk é un ragazzo del Sudan ha 28 anni e vuole andare in Danimarca. Questa è in estrema sintesi una delle tante storie che si possono ascoltare a Ventimiglia, dove centinaia di migranti da giorni vive accampato sugli scogli. Un confine che pare essersi ripristinato, in barba ai muri che sono crollati e all'Europa unita, con la presenza della polizia italiana e francese che controllano il territorio.

Malalk, detto Mark, si avvicina con un sorriso, ha voglia di parlare, socializzare e soprattutto raccontarsi. Lui è uno dei pochi ragazzi che parla inglese e si fa da interprete tra i suoi compagni e i tanti volontari che si sono organizzati per aiutare concretamente il loro presidio.

La sua è una terra martoriata da un'atroce guerra che pare non finire mai. Non si tratta solo di fame, ma di scappare da un paese in guerra perenne. Molti di loro arrivano proprio da quell'angolo di mondo, altri dall'Egitto e dall'Eritrea.

E' arrivato in Libia dopo un mese di viaggio e ha avuto la fortuna di imbarcarsi quasi subito.

Lo scenario libico è da far west "non c'è alcun controllo, tutte le persone girano con la pistola in tasca. Quando arrivi devi fare attenzione e non farti rapinare, molti di noi appena messo piede sul suolo libico sono stati derubati di tutto: documenti e soprattutto il denaro necessario per pagare il viaggio fino in Italia".

Malalk ha sborsato 1.700 dollari per arrivare su un barcone a Lampedusa, approdo naturale per raggiungere altre e più ambite mete. Dopo poche settimane si è diretto a Roma, dove ha dormito a Tiburtina, altro luogo della vergogna in cui sono assiepati da giorni centinaia di migranti.

Non vuole stare in Italia Malalk detto Mark, "il mio obiettivo è arrivare in Danimarca, dove da oltre dieci anni vive mia sorella. lei fa l'insegnante e mi ospiterebbe. Ho provato ad entrare in Francia ma la gendarmerie mi ha fermato e mi ha portato in Italia. Non voglio stare qui"

In Francia non si passa.

C'è un signore,francese, che da giorni gira al presidio con un cartello al collo "j'ai honte", mi vergogno. Uno dei sentimenti che si prova passeggiando per questo lungomare e osservando la tendopoli sugli scogli.

C'è chi legge, chi prega, chi dorme. Tutti in attesa che qualcosa cambi.

"Voi italiani siete delle brave persone" mi dice Malalk sorridendomi. In quell'istante mi passano davanti agli occhi decine di commenti beceri e razzisti che ho letto in questi giorni sui social network. Gli rispondo che "non è così vero, non siamo tutti buoni, per niente". "In tutti i paesi ci sono le persone buone e le persone cattive, nessun rancore" dice Malalk. Ha ragione. In quel momento mi guardo attorno e vedo il marciapiede di questo presidio che si riempie di solidali, di materiali di ogni tipo, che possano dare conforto a queste persone, stipate sugli scogli, dove la condizioni igieniche sono sempre più precarie.

A Ventimiglia si è creata una rete di solidarietà che si è mobilitata per supportare in ogni modo queste persone, sia dal punto di vista umanitario che da quello politico. Sono bene organizzati e stanno ricevendo aiuti da diverse parti Italia.

Con Roberta e Maurizio siamo infatti arrivati per portare una prima parte di aiuti umanitari che l'Assemblea Cavallerizza 14:45, spazio occupato di Torino, ha raccolto dopo il suo appello in rete.

In stazione a Ventimiglia ci sono soprattutto donne e bambini, che trovano riparo in alcuni locali messi a disposizione dalle FS. Qui ci si lava e si cerca di riprendere fiato. Invece, scogli al confine ci sono quelli più politicizzati e coloro che sono nelle condizioni fisiche tali da poter reggere il sole cocente digiunando.

“È il secondo giorno di Ramadan. È dura non mangiare per tutto il giorno stando sotto il sole, ma non siamo tutti musulmani, ci sono molti cristiani coopti" Malalk, detto Mark, mi sussurra all'orecchio che vuole provare a riprendere il viaggio per raggiungere sua sorella. "Tra qualche giorno voglio andare a Milano, per poi dirigermi in Germania. Conosci qualcuno in Germania?"

Ci salutiamo. Good luck Malalk detto Mark.


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