Politica

Il microcredito per la rinascita di San Giuliano

A due anni dal terremoto. Microfinanza ha intervistato Antonio Liberatore, direttore della Banca Molisana di Credito Cooperativo

di Redazione

COLLETORTO (CAMPOBASSO) ? Una trentina di mutui sono già stati erogati. Sono credito al consumo per le famiglie e capitale per il riavvio dell?attività di piccole imprese artigiane e commerciali. L?istruttoria fidi si fa in parrocchia, le condizioni sono flessibili, i tassi sostenibili. La garanzia viene da un fondo promosso da Diocesi e Caritas. A San Giuliano di Puglia e Colletorto, due dei paesi del Molise più colpiti dal terremoto del 31 ottobre 2002, un contributo decisivo alla ripresa viene dal microcredito.

«L?iniziativa sta andando bene» ci dice Antonio Liberatore, direttore della Banca Molisana di Credito Cooperativo, l?istituto che ha scelto di adottare queste pratiche ?microfinanziarie?. Ma da queste parti il mercato del credito com?è? «Sta diventando sempre più difficile» risponde Liberatore. «Le finanziarie fanno tassi del 13-14%. Diventa difficoltoso anche con le grosse banche che cominciano ad adottare i canoni di Basilea 2». ?Basilea 2? sono le nuove regole per la concessione dei crediti che prevedono una standardizzazione delle valutazioni che ? si dice ? potrebbe sfavorire proprio i piccoli operatori economici.

Il 31 ottobre 2002 una serie di scosse di intensità fino all?8° grado della scala Mercalli provocarono gravi distruzioni, 29 morti e 3.000 sfollati a San Giuliano di Puglia e nei paesi circostanti nell?interno del Molise. Dei 29 morti, 26 erano bambini della scuola elementare di San Giuliano, uccisi dal crollo dell?edificio.

Nei mesi successivi alla tragedia ci sono state banche e finanziarie che si sono affacciate in questi paesi per proporre prestiti e finanziamenti alle vittime del terremoto. Ma, come afferma Liberatore, a condizioni proibitive. È stato il parroco di San Giuliano, don Ulisse Marinucci, a lanciare a quel punto l?idea di creare un fondo di garanzia per consentire a famiglie e imprese di ottenere crediti per la ricostruzione. Con l?aiuto della Diocesi di Termoli-Larino e della Caritas della Lombardia sono stati raccolti 426 mila euro.

La banca partner, la Molisana di Credito Cooperativo, è un piccolo istituto con quattro filiali, 50 milioni di euro di raccolta e 30 milioni di impieghi. «Abbiamo adottato un moltiplicatore 3 rispetto al fondo di garanzia» spiega il direttore. «Ma possiamo arrivare anche a 4. Quindi il plafond per i finanziamenti è di 1 milione 200 mila – 1 milione 600 mila euro circa». Quali sono i prodotti proposti? «Crediti al consumo per le famiglie che sono andate fuori casa, fino a 5.000 euro. Finanziamenti per esigenze di liquidità e riavvio dell?attività alle piccole imprese, fino a 10.000 euro. Il tasso di interesse è pari all?Euribor [tasso interbancario sul mercato europeo n.d.r.] più l?1,50%. Quindi tassi annui intorno al 3,70%».

«L?istruttoria delle pratiche» prosegue Liberatore «si fa direttamente in parrocchia. C?è un comitato tecnico della Caritas che valuta la concessione della garanzia, pari all?80% del prestito. Per ora parliamo delle famiglie e delle imprese di San Giuliano e Colletorto». Sarebbero potenzialmente interessate il 60% delle 400 famiglie di San Giuliano e il 40% delle 700 famiglie di Colletorto, oltre ad una sessantina di aziende del territorio. Dal maggio 2004 il meccanismo è in vigore.

«Finora abbiamo erogato una trentina di mutui» precisa Liberatore. Che tipo di imprese operano nella zona? «Sono piccole imprese artigiane e commerciali, molte di carattere familiare. Imprese che hanno avuto danni o hanno dovuto chiudere in seguito al terremoto». La Molisana peraltro ha anche molti clienti agricoltori: l?agricoltura è ancora l?attività economica principale nella zona.

Che durata hanno i finanziamenti? «In genere tre anni, con rimesse mensili per le famiglie, semestrali per le imprese. Ma la durata può essere flessibile. C?è chi sceglie i 24 mesi». In un mercato del credito così difficile, come fa una piccola banca ad operare in questo modo? «Noi forniamo agli imprenditori un supporto diretto, basato sulla conoscenza personale e sul legame col territorio. E mettiamo in campo anche la velocità con cui rispondiamo alle richieste».

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