Non profit

Il metodo della società di mezzo

Dopo 27 mesi LA + DAI - VERSI è LEGGE

di Riccardo Bonacina

Dopo 27 mesi, l’idea che si era fatta strada tra le associazioni del Comitato editoriale di Vita, la necessità cioè di chiedere che anche il nostro Paese introducesse il principio della deducibilità sulle erogazioni liberali, è diventata norma di legge. Non basterebbe l’intero numero di Vita che avete tra le mani per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla campagna + Dai -Versi, dallo slogan felice ideato da un amico copy, Emanuele Bonazzi. Un’idea ve la potete però fare andando sul nostro sito alla pagina www.vita.it/ap/dedux.htm dove potete scorrere le settemila firme elettroniche, la lista delle tante realtà non profit promotori con noi della campagna, le dichiarazioni di sostegno che via via abbiamo raccolto in questi due anni, da imprenditori, volontari, professori, politici, sino al pronunciamento favorevole del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. A tutto questo dovete poi aggiungere le migliaia di firme cartacee raccolte dalle associazioni e dai semplici cittadini, per un totale di 100mila firme che conserviamo nel nostro archivio, spesso accompagnate da messaggi di incoraggiamento. Ecco, dietro l’art. 15 al Capo VIII del decreto legge ?Piano d’azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale?, c’è la forza di questa spinta dal basso. Perciò, questo traguardo è davvero esemplare per il metodo prima ancora che per il merito legislativo. Si può essere protagonisti di questo cambiamento sino all’atto legislativo, attraverso un percorso di partecipazione come quello disegnato dalla +Dai -Versi. Si può cambiare il Paese senza lucrosi lobbisti disseminati in Parlamento, senza inventarsi o taroccare firme, come sta capitando per le Regionali, senza comprarsi il consenso. Certo, bisogna avere delle buone ragioni e bisogna che gli altri te la diano la ragione. Il consenso – questo la campagna ha dimostrato aggregando gruppi e persone d’ogni schieramento e cultura – lo si può conquistare rendendo evidenti le ragioni di un concreto bene comune. Questo abbiamo fatto in questi due anni. Più libertà per i cittadini, che d’ora in poi potranno influire sulla destinazione dell’imposta che versano allo Stato (sino ad un tetto di 70mila euro deducibili dall’imponibile), più libertà per le realtà non profit, che d’ora in poi saranno più libere dalle clientele politiche e dai finanziamenti pubblici. La +Dai -Versi chiedeva di liberare le energie di cui è piena la società di mezzo, e di uscire con un atto legislativo semplice e chiaro dallo schema asmatico che continua ad identificare lo sviluppo con la crescita del mercato e dei profitti delle imprese o, al contrario, con una maggiore capacità erogativa dello Stato. Due risposte che solo dei matti possono ritenere adeguate all’oggi. Con una sintesi mirabile Giorgio Benvenuto, lo scorso 25 ottobre nel corso della festa dei dieci anni di Vita, disse dal palcoscenico del Teatro Smeraldo di Milano: «Di solito i partiti si mettono d’accordo per fare le cose peggiori. Questa volta i partiti si sono messi d’accordo per fare qualcosa di utile per tutti». Ed è per questo che la norma sulla deducibilità delle erogazioni liberali è il primo e finora unico atto legislativo bipartisan in questa legislatura. Il passaggio parlamentare previsto per la conversione in legge del decreto governativo sarà un’ulteriore occasione per dimostrarlo.


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