Non profit

Il mensile SocialNews non potrà più essere spedito

La lettera aperta del direttore, Massimiliano Fanni Canelles

di Benedetta Verrini

Una perdita culturale e di diffusione. Così il nuovo decreto sulle tariffe postali soffoca anche la circolazione di cultura, approfondimenti e reportage di un mensile prezioso e pluripremiato come Socialnews, che rinuncia alla distribuzione postale. Ecco il comunicato del suo direttore, Massimiliano Fanni Canelles.

Carissimo lettore/sostenitore, come penso tu sappia SocialNews  è una rivista mensile di promozione sociale senza fini di lucro sia cartacea che online a patrocinio RAI-Segretariato Sociale. EUROMEDITERRANEO e CONFINDUSTRIA hanno scelto il mensile SocialNews come miglior esperienza in tema di editoria a livello europeo per l’anno 2008. 

La rivista è tematica ed affronta ogni mese temi diversi con i contributi di personaggi di livello nazionale ed internazionale che eccellono nell’ambito professionale, psicologico, giuridico, universitario, associazionistico e con l’apporto di personaggi famosi del mondo dello spettacolo.
Tutto il lavoro svolto dagli autori degli articoli, dalla redazione e dai collaboratori, dall’organizzazione dei numeri all’impagniazione è svolto senza compenso alcuno, esclusivamente in volontariato, ed il giornale è distribuito sia online che in forma cartacea gratuitamente in tutta Italia. Non essendoci alcuna forma publicitaria i costi di stampa e distribuzione postale vengono sostenuti da donazioni liberali e finanziamenti della regione FVG per un totale annuo di 20.000 euro.

Il Governo però ha deciso di CANCELLARE LE TARIFFE POSTALI AGEVOLATE, UNICO SOSTEGNO ALL’EDITORIA DEL TERZO SETTORE. Questo impedisce a molte associazioni e ad @uxilia onlus, editore di SocialNews, di spedire il giornale a causa dei costi aumentati di 5 volte l’importo (da 300 euro a 1600 euro).
Questo è un atto grave, che lede tutta la libertà di stampa e penalizza in particolare il terzo settore, l’associazionismo ed il volontariato, la stampa locale e diocesana favorendo un’informazione a “senso unico”. Un silenzioso colpo di mano subito dopo le elezioni regionali che il Governo ha varato e già fatto pubblicare in G.U. ad effetto immediato che da aprile cancella le tariffe postali agevolate di cui ai decreti ministeriali del 13 novembre 2002 e  del  1°  febbraio 2005.

Nel mondo del volontariato e del terzo settore, una delle poche eccellenze italiane che permette al popolo italiano di beneficiare di un tenore di vita nettamente superiore al Prodotto Interno Lordo del Paese, c’è incredulità, disappunto e preoccupazione. Preoccupazione perché di fatto è un cambiamento che porterà alla scomparsa di numerose pubblicazioni e colpisce un settore già in difficoltà per altre manovre restrittive avvenute negli anni passati.
Nessuno sembra accorgersi di come il Terzo settore, cioè quell’universo variegato di Onlus, associazioni, Organizzazioni Non Governative, Fondazioni e Cooperative, abbia trainato per decenni, non solo l’economia italiana, ma anche le attività delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali organizzando attività culturali, sociali e umanitarie sostituendosi al pubblico che non era e non è in grado di fornire servizi come centri d’ascolto, assistenza ai malati e agli anziani, realizzazioni didattiche e formative, il finanziamento alla ricerca per le malattie rare, ecc.
L’ 80% dell’attività di un evento organizzato da un ente NON PROFIT è svolto dai volontari in forma gratuita. Se lo stesso evento venisse realizzato da enti profit (amministrazioni, imprese, ecc) il costo lieviterebbe dell’80%, impedendo spesso la realizzazione dell’evento stesso.
Quindi proprio nelle fasi di recessione economica il Terzo Settore è l’unico mezzo di traino possibile per mantenere i servizi necessari alla comunità. Un mezzo invisibile al PIL ma sostanziale per l’economia e soprattutto per il benessere del Paese.

Massimiliano Fanni Canelles
direttore SocialNews

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.