Cultura

Il Meeting di Salomone

Rimini /1. Al via il tradizionale appuntamento romagnolo di fine agosto

di Gabriella Meroni

Gli avvocati americani lo chiamano ?il principe delle tenebre?. Un nomignolo poco simpatico per un giudice, ma lui, Harold Rothwax, da quarant?anni seduto su una delle più scomode sedie del mondo, l?alto scranno della Corte Suprema dello stato di New York, non se ne preoccupa. Anzi: teme così poco l?impopolarità da aver sfidato la potente lobby dei penalisti americani con un libro-shock, ?Guilty: the collapse of criminal justice? (Colpevole: il collasso della giustizia penale), in cui mette sotto accusa gli eredi di Perry Mason, rei di aver snaturato la giustizia con il loro comportamento scorretto. Una dimostrazione del fatto che il tema della giustizia è molto caldo anche Oltreoceano. E che non esistono isole felici. Il giudice Rothwax era stato invitato a un dibattito al Meeting di Rimini, ma per motivi di salute non potrà parteciparvi. Ha però accettato di esporre a ?Vita? i punti salienti della sua critica a una giustizia penale che sembra aver smarrito il suo scopo: la ricerca della verità. Giudice Rothwax, spesso si guarda agli Stati Uniti come a un modello di giustizia efficiente. Eppure lei non considera il suo Paese un esempio da imitare. Come mai? Lo scopo di un sistema giudiziario deve essere sempre la ricerca della verità, e non innanzitutto l?efficienza. Efficienza e giustizia sono concetti che purtroppo non vanno d?accordo: se un sistema è giusto, raramente sarà efficiente; se è troppo efficiente, al contrario, non sarà giusto, e quindi non merita il nostro rispetto. La ricerca della verità richiede tempo e pazienza. Sennò la giustizia diventa una lotteria.ù Dove a vincere sono sempre i più ricchi… O i più furbi. O.J. Simpson, tanto per citare un caso famoso, aveva 15 avvocati. Per la sua difesa ha speso milioni di dollari. È stato assolto: ma quante irregolarità hanno commesso i suoi avvocati? Ho seguito il processo in tv. A un certo punto il giudice, rivolgendosi a un difensore, dice: ?Avvocato, è la tredicesima volta che le dico che non può fare questa domanda…?. La tredicesima! Questo dimostra un?enorme stortura del nostro sistema: lo strapotere degli avvocati, interessati solo al loro scopo, che il loro cliente sia assolto, senza preoccuparsi delle regole. E i giudici spesso sono ridotti all?impotenza, sopraffatti dalla prepotenza della difesa, e anche dall?assurdità di certe leggi…. Ad esempio? Quella che noi chiamiamo la ?regola dell?esclusione emendatoria?: la possibilità di sopprimere una prova se è stata ottenuta dalla polizia con metodi irregolari.In pratica una potente arma che gli avvocati usano contro ogni evidenza. In nome di un astratto tecnicismo, si eliminano prove che inchiodano un criminale. Basta che un poliziotto commetta la più piccola irregolarità formale, anche in buona fede, e si apre la strada a una revisione del caso, fino all?eliminazione di prove schiaccianti. Mi faccia degli esempi… Volentieri. La polizia ferma un uomo per eccesso di velocità. Gli chiede se può ispezionare il suo camioncino. Vi vengono ritrovati un cadavere e parecchi chili di cocaina. L?uomo è, come minimo, indiziato di omicidio e incriminabile per possesso di droga. Ma viene liberato perché l?avvocato contesta il fatto che la polizia gli abbia chiesto se poteva ispezionare il camion, ottenendo, peraltro, l?assenso dell?uomo. Non avrebbe dovuto nemmeno chiederglielo. E di casi come questi se ne contano a centinaia. In Italia, come saprà, abbiamo il problema opposto: il dibattito si concentra sugli eccessivi poteri dell?accusa rispetto alla difesa. So che state passando da un sistema inquisitorio a uno più garantista, ma agite con cautela. Gli eccessi sono sempre pericolosi. Lei ha fatto il giudice per tutta la vita. Qual è la qualità più importante per un giudice? È banale, ma un giudice dovrebbe essere giusto. Aperto, pronto a qualsiasi soluzione, disponibile ad ascoltare le due parti. Guai se avesse già in mente la piega che dovrà prendere il processo. E poi deve essere fermo, autorevole, preparato ai limiti della pignoleria. E paziente, anche se non all?infinito. Un compito per superuomini… Beh, un lavoro tanto difficile deve per forza essere fatto come si deve. La qualità irriducibile, comunque, è sempre la giustizia. Le altre doti aiutano, ma non sono fondamentali. Un giudice deve amare la giustizia, la verità. Altrimenti cambi mestiere. Il sistema stesso dovrebbe avere la verità come scopo. Invece il nostro sistema ha relegato la verità a comprimaria. Ma se non la si riporta al centro, noi giudici potremo fare ben poco.


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