Sostenibilità

Il mattone romagnolo

Legambiente denuncia un incremento delle costruzioni sulla costa adriatica

di Carmen Morrone

I dati rilevabili dalla documentazione ufficiale, sia pure fra le ”solite” differenze fra le fonti denunciano concordi una ripresa preoccupante della corsa alla costruzione di seconde case anche nella Costa Adriatica dell’Emilia Romagna. E’da tempo che questo fenomeno e’ presente ed ormai e’ stata raggiunta la cifra di ”100 mila” appartamenti costruiti a questo uso. Una nota di Legambiente punta il dito contro il ricorso continuo, da parte di quasi tutte le Amministrazioni Comunali della Costa dell’Emilia Romagna, alle costruzioni basate sulla ricerca di ”beni rifugio” legata anche ”alla ricerca di fondi per i bilanci comunali tramite l’aumento dei tributi legati alle costruzioni (ICI e oneri di urbanizzazione)”. ”Basta leggere – scrive l’associazione ambientalista – i dati contenuti nei documenti ufficiali dell’Osservatorio Regionale sul sistema abitativo per definire i contorni di questo fenomeno che minaccia da vicino il futuro di un’area che vive per gran parte di economia turistica legata alla ricettivita’. Il fenomeno riguarda – sia pure in proporzioni diverse – tutti i comuni della costa. Il contributo rilevante del comune di Comacchio e’ ben illustrato dai dati dell’ufficio comunale tributi. Sul litorale comacchiese si trova piu’ di un terzo – esattamente il 34,48% (32.532 unita’ abitative) – delle seconde case esistenti nei 12 comuni della regione che si affacciano sul mare. Nella citta’ lagunare, per ogni casa di civile abitazione se ne trovano altre quattro e mezzo destinate al mercato delle seconde case. Segue Ravenna con il 22,53% (21.268 unita’ in totale); Cervia con il 10,65% (10.050 unita’); Rimini con l’8,12% (7.668 unita’), Cesenatico con 7,05 (6.662 unita’); Riccione con il 6,57% (6.208 unita’); Bellaria Igea Marina con il 3,42% (3219 unita’); Misano Adriatico con il 3,34% (3.134 unita’); Cattolica (con l’1,80% con 1694 unita’. I fanalini di coda di questa lista, soprattutto in relazione alla brevita’ dei loro tratti di costa, sono: Gatteo (1,03% con 977 unita’); S. Mauro con lo 0,57% (540 unita’) e Savignano sul Rubicone (con lo 0,44% e 413 unita’)”. ”La corsa al mattone – continua la nota di Legambiente – non ha risparmiato nulla. La stessa Regione (Giunta e Consiglio) con l’approvazione del Progetto di Gestione delle Aree Costiere (GIZC) hanno denunciato un ‘sostanziale significativo incremento del processo di urbanizzazione in aree ambientalmente sensibili’ quali ‘zone a protezione speciale, aree protette e siti di interesse comunitario.., aree con fenomeni di subsidenza ed ingressione marina’, aree vulnerabili legate alle falde acquifere, ‘all’ingressione marina’ e perfino in zone nelle quali si sono gia’ registrate ‘alluvioni storiche’ “.


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