Non profit
Il mare magnum delle raccolte fondi
Dalle associazioni ai comuni, fino alle discoteche. La macchina del fundraising è partita in quarta: chi terrà i conti?
C’è l’sms solidale della Protezione civile che nel giro di pochi giorni, i conti correnti di Caritas Italiana e di alcune Caritas diocesane come quella Ambrosiana. Poi le raccolte avviate dalla Cri, dall’Avis, dall’Anpas (sia a livello nazionale, sia come realtà territoriali) e poi l’Ana (associazione nazionale Alpini); le Misericordie, Fratres, Unitalsi, i sindacati, gli istituti di credito, l’unione degli studenti, Regioni, Province e Comuni. I giornali del gruppo Rcs, Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport e City. Insomma tutta Italia, le sue associazioni e istituzioni, hanno attivato conti correnti e raccolte fondi. Ma la solidarietà è anche internazionale: in Svizzera è stato attivato la Catena della Solidarietà che in 24 ore ha raccolte 100mila franchi, gli abruzzesi emigrati all’estero si sono fatti promotori di raccolte fondi un po’ ovunque, le più note quelle aperte in Quebec e a New York.
A digitare le parole “raccolta fondi” associate a “terremoto” nella ricerca nelle agenzie escono pagine e pagine di informazioni, numeri di conti correnti, notizie di raccolte di materiali, giochi, cibo e di soldi. Il rischio è quello di perdersi in un centinaio di proposte. Che comprendono anche i concerti benefici, come quello in programma il 18 aprile al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, o quello che si è tenuto venerdì 10 all’Alcatraz di Milano con i finalisti di X-Factor. E poi i vari sport che vedono le società di calcio devolvere gli incassi delle partite di campionato della vigilia di Pasqua, tra cui il derby della Capitale. Tra gli sportivi spicca anche la Federugby. Scende in campo anche la Nazionale Cantanti lunedì 13 aprile, allo Stadio Campo Belvedere di Calmasino.
La Fondazione Banco Alimentare oltre alla raccolta fondi, che dopo appena tre giorni già sfiorava i centomila euro, ha raccolto 475 tonnellate di alimenti.
Difficile fare un elenco esaustivo si va dall’Anci e dai singoli comuni ai sindacati, dai tifosi alle Aziende Ospedaliere, dagli Irccs come l’Istituto Tumori di Milano, alle emittenti televisive come Sky, da Poste Italiane all’Unione della Camera penali, all’Anm. E poi Confindustria e la associazioni di Artigiani e Commercianti, partiti politici e associazioni dall’Arcigay a Casa Pound, Consigli comunali e Università a partire dai rettori, la Cei, le parrocchie e le chiese evangeliche. Per non parlare di un ministero, quello ai Beni artistici che ha aperto un suo conto corrente dedicato al Patrimonio d’arte dell’aquilano.
Insomma, a una settimana dal sisma si contano decine e decine di conti correnti, raccolte fondi e di materiali vari, dal cibo ai giocattoli. Cercando di mettere ordine tra le tante collette promosse si arriva circa una centinaio di realtà che si propongono di aiutare i terremotati dell’Abruzzo. E probabilmente non sarà facile a consuntivo tirare le somme di tanta generosità.
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