Salute

Il manifesto per una nuova cultura della salute si presenta

Interverrà anche il ministro della Salute, Roberto Speranza all’evento organizzato dalle Acli con le associazioni Prima la comunità e Salute diritto fondamentale e Rete Salute Welfare Territorio in cui sarà illustrato il documento “La casa della Comunità: la salute per tutte e per tutti”. L’appuntamento di oggi pomeriggio a Roma è in diretta streaming

di Redazione

Viene presentato oggi, giovedì 8 luglio (ore 15,30) il Manifesto “La casa della Comunità: la salute per tutte e per tutti” con il quale si vuole proporre una possibile innovazione del sistema di welfare, cercando di intervenire concretamente sulla realizzazione degli obiettivi di salute mediante un sistema di servizi di prossimità che la pandemia ha dimostrato come indispensabili. Una concezione di salute che vada oltre la sanità, che raggiunga i più fragili, che veda la partecipazione della comunità e che superi il concetto di prestazione sanitaria tradizionale e valorizzi di più le risorse dei singoli territori.
Il testo del Pnrr presentato all’Ue prevede l’istituzione della Casa della Comunità: per questo – sottolinea una nota – ora è necessario avviare un processo di innovazione che investa luoghi e contesti della vita delle persone dove trovano concretezza tutti i diritti di cittadinanza a partire da quello fondamentale che è il diritto alla salute.

L’evento organizzato nella sede nazionale della Acli (via G.Marcora 18 a Roma) intitolato “La Casa della comunità: nuova cultura della salute”, è organizzato dalle Acli con l’Associazione Prima la comunità e l’Associazione Salute Diritto fondamentale, in collaborazione con la Rete Salute Welfare Territorio.

I lavori dell’8 luglio saranno aperti dal vicepresidente nazionale delle Acli, Antonio Russo a cui seguiranno i saluti iniziali dalla presidente dell’Associazione Salute Diritto fondamentale Nerina Dirindin e del presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia.
Don Virginio Colmegna, fondatore e presidente dell’Associazione Prima la comunità, illustrerà i punti del Manifesto per un’autentica Casa della comunità e a seguire, interverrà il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Il pomeriggio proseguirà con gli interventi di tre professori, Renato Balduzzi dell’Università Cattolica Milano, Cristiano Gori dell’Università Trento e Francesco Longo dell’Università Bocconi Milano, che analizzeranno il progetto della Casa della comunità alla luce del Pnrr.
Seguirà una tavola rotonda con gli interventi di: Anna Lisa Mandorino, Segretario Generale Cittadinanzattiva, Roberto Speziale del Forum del Terzo Settore – Consulta Socio Sanitaria, Rossana Dettori della Cgil, Ignazio Ganga della Cisl, Domenico Proietti della Uil e Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda Usl di Bologna.

«La Casa della comunità può davvero rappresentare una svolta per come intendiamo noi l’approccio alla cura», ha dichiarato il Vicepresidente nazionale delle Acli con delega al Welfare, Antonio Russo. «Si tratta infatti di un luogo fisico, ma non solo (ne fanno parte anche le reti formali e informali presenti sul territorio) che supera il concetto di servizio e prestazione sanitaria tradizionale, valorizzando le diverse risorse dei territori e facendo emergere una ricchezza socialmente rilevante, fatta di valori, storie ed esperienze, il cui intreccio sistemico permette di concepire un altro modo di fare welfare».

«Il Manifesto nasce perché questo è il momento di aprire una campagna per le Case della Comunità, previste da Pnrr, affinché siano realizzate come vera innovazione del sistema di welfare, come autentico potenziamento della tutela della salute nei territori, a partire dai bisogni e non dai servizi e dove si realizza finalmente una concreta integrazione sociale e sanitaria capace di accogliere le persone soprattutto quelle più fragili», ha dichiarato Don Virginio Colmegna, presidente dell’Associazione Prima la comunità. «La Casa della Comunità assume per le persone anche una dimensione simbolica come risorsa per l’incontro e la partecipazione attiva: luogo abitato dai cittadini e non solo consumato come qualsiasi altro dove si erogano “prodotti/prestazioni” da consumare. C’è il rischio reale che tutto si riduca semplicemente a cambiare il nome del poliambulatorio e non si faccia veramente quel salto di paradigma dalla sanità alla salute, soprattutto salute di comunità (la pandemia ci ha insegnato che non ci si salva da soli). Avremmo sprecato una occasione irripetibile».

L’evento potrà essere seguito in presenza previa prenotazione e fino a esaurimento posti, oppure in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube

In apertura image by Aline Ponce from Pixabay

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