Formazione

Il manifesto di Educa

Da Venerdì 26 a Rovereto si apreil primo meeting nazionale sull'educazione

di Redazione

Cosa significa oggi educare? Come e chi lo fa? Quali sono i modi per affrontare quelle che tutti chiamano le sfide educative? Non ci sono soluzioni preconfezionate, né formule semplicistiche, nel MANIFESTO redatto dai promotori del 1° incontro nazionale sull’educazione, da oggi sul sito www.educaonline.it
“Occorre tempo, lungimiranza e continuità: condizioni essenziali fare investimenti produttivi. Non servono inediti e sofisticati strumenti didattici o Verità assolute. Oggi occorre un’educazione al senso dell’esistere, del futuro e anche della fatica di crescere”. C’è bisogno che gli adulti vivano la loro responsabilità educativa, senza cedere allo sconforto. Educa si propone di alimentare la loro passione e la fiducia sul futuro facendo incontrare esperienze e competenze diverse.
Come educare al rispetto delle regole; come sostenere i ragazzi nella costruzione della loro identità e nelle relazioni con gli altri, come guidare il confronto con la realtà nell’epoca del virtuale e come favorire l’apprendimento e la risoluzione dei problemi, e come, più in generale, educare ad una nuova cittadinanza.  Questi alcuni degli interrogativi indicati nel MANIFESTO a cui rispondere riportandoli nei dieci ambiti ritenuti centrali: la convivenza e il dialogo, l’istruzione e la scuola, la famiglia, la comunità, l’educazione civile, la ricerca, la comunicazione, l’emancipazione, la pace e la solidarietà, il protagonismo giovanile.

Per rispondere  serve un lavoro comune, per questo EDUCA si propone come un luogo di confronto e riflessione. Fin dall’inizio: l’evento si aprirà infatti (venerdì 26 settembre, 10,00-13,00 Palazzo Istruzione, Corso Bettini, 84, Rovereto)  con il dialogo sul MANIFESTO aperto a tutti coloro che non aderiscono passivamente al coro delle lamentele sulla crisi dell’educazione, sulla delegittimazione della scuola, sull’incapacità dei genitori di svolgere il proprio ruolo e sull’ingovernabilità dei bambini e sulla superficialità e irresponsabilità dei giovani.

Molte personalità e  organizzazioni hanno già accolto l’invito: da Alessandro Azzi del Credito cooperativo, Paola Vacchina delle Acli, Lanfranco Massari di Federcultura-confcooperative, Lucio Babolin  di CNCA, Mons. Tommaso Valentinetti di Pax Christi, , Diego Schelfi della Federazione Trentina della cooperazione rappresentanti Marco Granelli di CSV net, Massimo Zanoni dell’Associazione Famiglie Insieme. E ancora i presidenti e rappresentanti di Agesci, Movimento dei Focalari, Anffas, CDO Opere educative.


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