Scarsa pulizia, affollamento, scarsa puntualità. Le note dolenti dei nostri treni svelate da una ricerca Ipsos. Dalla quale si scopre anche che se il servizio fosse migliore, sarebbero molti di più i viaggiatori che lascerebbero a casa l’auto di Angela Carta
B agni e vetture sporchi, affollamento e poca puntualità. I viaggiatori italiani bocciano il trasporto ferroviario. Questi i risultati della ricerca realizzata dal Movimento Consumatori in collaborazione con Ipsos, per la chiusura della campagna MC Diritti sui binari ( vedi box accanto ).
L’indagine è stata condotta su un campione di popolazione adulta, di età compresa tra i 16 e gli 80 anni, da cui sono stati “enucleati” gli utenti dei principali mezzi di trasporto: automobile – fuori dal circuito urbano – pullman e autobus extraurbani, aereo e treno. L’approfondimento sul servizio ferroviario ha interessato coloro che utilizzano il treno almeno una volta l’anno (il 35% del campione, esclusi i non users totali). A questi soggetti sono state richieste le principali modalità di fruizione nonché un giudizio di soddisfazione per alcuni elementi di servizio.
Il giudizio di soddisfazione complessivo espresso dagli utenti abituali (ossia coloro che usano il mezzo almeno una volta al mese), evidenzia una situazione che, in generale, non mostra particolari criticità per l’automobile, l’aereo e il pullman (rispettivamente 56, 67 e 52% le valutazioni positive assegnate). Il treno in questo contesto risulta penalizzato in quanto, a fronte di un 39% di intervistati che lo valutano positivamente, esiste un 35% (1 utente su 3) che ne dà un giudizio negativo (in particolare il 7% lo giudica molto negativo).
Igiene cercasi
Tra le aree di criticità (tra gli utenti del treno almeno una volta l’anno), spicca in prima posizione la pulizia dei bagni seguita da pulizia delle vetture, affollamento dei treni, qualità delle vetture, puntualità e rispetto degli orari, prezzo dei biglietti, riscaldamento e condizionamento a pari livello con gestione quotidiana delle problematiche.
L’analisi ha tenuto in considerazione anche coloro che, pur viaggiando, hanno deciso di preferire mezzi alternativi al treno, sia escludendolo dalle loro preferenze (utenti in passato ora non più utenti) sia utilizzandolo meno spesso di quanto facciano con altri mezzi (rejectors).
Tra questi soggetti, che riflettono una percezione più che un giudizio, gli insoddisfatti prevalgono sui soddisfatti (rispettivamente tra i rejectors i soddisfatti del servizio ferroviario sono pari al 29%, mentre gli insoddisfatti rappresentano il 34%, tra gli ex users a fronte di circa un intervistato su 3 che si dichiara soddisfatto, la percentuale degli insoddisfatti è pari al 35%).
Questo pregiudizio evidentemente contribuisce in misura elevata ad allontanarli dai “binari” analogamente a quanto avviene per i non utenti: la conseguenza è che molti viaggiatori frequenti su distanze medie e piccole preferiscono l’utilizzo dell’auto, nonostante i problemi di traffico.
Il treno dei desideri
In riferimento ai rejectors del treno, appare interessante il dato sul potenziale utilizzo maggiore del mezzo in caso di miglioramento del servizio: il 19% di coloro che, attualmente, esprimono una valutazione negativa (molto o abbastanza) sul servizio stesso dichiarano che utilizzerebbero il treno se percepissero un miglioramento del servizio. Questo dimostra la volontà di aderire alla richiesta di un comportamento responsabile cui, sempre più spesso, il cittadino è richiamato a patto però che tutti facciano la loro parte.
«I riscontri di Mister prezzi e dell’Antitrust e questa indagine», spiega Lorenzo Miozzi , presidente MC, «confermano che Trenitalia è l’unica che non si accorge della drammatica condizione in cui le persone viaggiano ogni giorno. Il cittadino non solo paga tutti gli oneri, o direttamente con il biglietto o indirettamente tramite la fiscalità generale, ma le Ferrovie dello Stato vorrebbero anche farlo viaggiare in treni senza bagni, quasi come fossero un lusso aggiuntivo».
Gli fa eco Monica Multari, responsabile legale del settore Trasporti del Movimento Consumatori: «Ormai questo è l’unico servizio di pubblica utilità in cui si assiste ad una sorta di “anarchia”: chi dovrebbe vigilare non sembra particolarmente attivo e Trenitalia modifica a proprio piacimento i prezzi dei biglietti e le condizioni di trasporto senza tenere conto delle regole esistenti. Questo accade quando ci si trova in assenza di qualsiasi stimolo all’efficienza derivante da un mercato concorrenziale. Il conflitto di interessi legato al fatto che lo Stato è contemporaneamente azionista unico, controllore, finanziatore e cliente impedisce di trovare soluzioni efficaci ai problemi del trasporto ferroviario. Per questo riteniamo indispensabile la creazione di un’Authority dei trasporti».
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