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Il malato oncologico ha diritto al part time

Con la circolare n. 40 del 22 dicembre 2005, ai lavoratori affetti da patologie oncologiche non può essere negato il diritto della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a parziale

di Giulio D'Imperio

Il ministero del Lavoro, con la circolare n. 40 del 22 dicembre 2005, ha ricordato che al lavoratore o alla lavoratrice affetti da patologie oncologiche, per i quali residui una ridotta capacità lavorativa (accertata da una commissione medica presso l?Asl competente), non può essere negato il diritto della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo
parziale.

Il numero delle ore in cui viene a essere ridotto l?orario e la scelta della tipologia del part time (orizzontale o verticale), deve essere stabilito tra il datore di lavoro e il lavoratore, tenendo conto delle esigenze prioritarie di quest?ultimo.

La circolare ribadisce inoltre alcune possibilità di astensione dal lavoro. Oltre a un periodo di comporto (eventualmente previsto dalla contrattazione collettiva) e al periodo di aspettativa non retribuita, il legislatore prevede la possibilità di astensione legata a situazioni di invalidità, che viene disciplinata secondo due diverse tipologie. Nel caso in cui al lavoratore sia riconosciuta l?invalidità civile (pari almeno al 50%), potrà usufruire di un congedo straordinario per cure, non superiore a trenta giorni. Nel caso invece gli sia riconosciuta una situazione di handicap, regolata dalla l. 104 del 1992, avrà diritto, alternativamente, a due ore al giorno di permesso retribuito o a tre giornate mensili di permesso retribuito. Inoltre, il lavoratore può richiedere il trasferimento, ove possibile, presso la sede di lavoro più vicina al domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso.

Il rapporto di lavoro a tempo parziale, in ogni caso, dovrà poi essere trasformato nuovamente in rapporto di lavoro a tempo pieno a richiesta del lavoratore, quando la salute glielo consentirà.

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