Volontariato

Il loro vero problema? evitare la fila in posta

Troppo presto per occuparsi di diritto di voto: gli stranieri nel nostro paese sono ancora in lotta con burocrazia e ingiustizie

di Benedetta Verrini

«Il vero problema per loro non è certo non poter votare alle amministrative. Semmai, evitare una fila biblica alle Poste per il rinnovo del permesso di soggiorno». Gianluca Luciano, editore di Stranieriinitalia.it, mette subito in chiaro qual è il regime delle priorità degli immigrati che vivono in Italia. Vita: La partecipazione politica, insomma, non è una priorità? Gianluca Luciano: Per gli immigrati non è un aspetto fondamentale. Direi che però è nell?interesse di noi italiani integrare il 10-12% della forza lavoro impegnata sul nostro territorio e generatrice di Pil. Altrimenti, pensiamo a quanto precaria può essere una nazione a crescita zero, che non fa nulla per inserire nel proprio tessuto sociale una parte sempre più vitale e importante del proprio sviluppo. Vita: Compreso, forse, un decreto flussi che non risponde alle reali necessità di chi offre lavoro e di vuole mettersi in regola… Luciano: Già, un meccanismo che non fa che incrementare sacche di clandestinità. Eppure, chi chiede la regolarizzazione lo fa perché ha trovato un lavoro, altrimenti non resterebbe in Italia. Per questo le quote dovrebbero rispondere alle esigenze reali ed essere governate per uscire dall?emergenza, per evitare l?afflusso indiscriminato e giungere a una razionalizzazione, magari anche attraverso le ambasciate all?estero, dei profili più richiesti e delle professionalità con più chance d?inserimento. Vita: Quali altri problemi incontrano gli immigrati con la burocrazia italiana? Luciano: Bisognerebbe evitare il rinnovo del permesso di soggiorno ogni due anni: oltre un milione di residenti in Italia affolla gli uffici postali ogni anno e sopporta tempi infiniti per ottenere i documenti. Noi stiamo per lanciare una campagna informativa anche sulla Carta di soggiorno: la possono richiedere tutti gli stranieri residenti in Italia da sei anni ed è valida per dieci anni. Non tutti sanno di avere diritto a ottenerla e il rilascio, a causa di prassi restrittive degli Interni, è sempre molto complicato. Solo chi ha la Carta di soggiorno, tra l?altro, potrà andare a votare. Vita: Avevate lanciato un appello per un sottosegretario all?immigrazione… Luciano: Sì, perché in questo settore intervengono almeno quattro diversi ministeri. L?immigrazione è un fenomeno che va gestito al di fuori di qualsiasi visione ideologica e serve, a nostro avviso, almeno un ufficio di coordinamento nell?ambito della Presidenza del Consiglio: senza un ?governo? ordinato a livello centrale, una programmazione razionale, l?immigrazione tende ad autoregolarsi, a cercare una propria forma di equilibrio, e non è detto che lo faccia nel modo migliore.


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