Cultura

Il linguaggio tra neuroscienze e riabilitazione

Il punto sulla scoperta dei neuroni specchio in un incontro organizzato dalla Fondazone Don Gnocchi

di Redazione

Quasi 500 iscritti tra medici, psicologi, fisioterapisti, logopedisti, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, terapisti occupazionali, educatori professionali, infermieri professionali e tecnici della riabilitazione parteciperanno alla quarta edizione del convegno scientifico organizzato dalla Fondazione Don Gnocchi sul tema “Parola e azione: una prospettiva neuroscientifica sul linguaggio. Incontro sui neuroni specchio e intervento riabilitativo”. L’iniziativa (con accreditamento ECM), organizzata dal Centro di Formazione Orientamento e Sviluppo (CeFOS) della Fondazione Don Gnocchi, si terrà sabato 2 aprile nella sala del PIME di Milano in via Mosè Bianchi 94.
Il convegno intende fare il punto sulla situazione delle ricerche e degli studi in questo ambito, proponendo nuovi modelli relativi all’acquisizione, alla comprensione e alla produzione del linguaggio.

La giornata di approfondimento – alla cui apertura interverranno il presidente della Fondazione,  monsignor Angelo Bazzari, e il direttore del CeFOS, Saverio Lorini – verrà condotta dal  professor Vittorio Gallese, del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma, tra gli autori della scoperta dei neuroni specchio e recentemente insignito della Laurea “honoris causa” dall’Università di Lovanio, che ha presentato gli ultimi risultati della ricerca ed ha aiutato i partecipanti, anche attraverso il commento a interventi riabilitativi videoregistrati, a coglierne gli aspetti applicativi e operativi.
Una delle più straordinarie e recenti scoperte delle Neuroscienze, studiata ormai in tutto il mondo per le sue rivoluzionarie implicazioni, è appunto quella relativa ai “neuroni specchio”. Il neurone specchio è un neurone specifico che si attiva sia quando si compie un’azione sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri (in particolare tra animali della stessa specie): l’osservatore “rispecchia” quindi il comportamento dell’osservato, come se stesse compiendo l’azione egli stesso. Questi neuroni sono stati individuati nei primati, in alcuni uccelli e nell’uomo.
Da quando i neuroni specchio sono stati scoperti, si è aperto un grande e giustificato dibattito sulla loro importanza e sulle loro implicazioni. In particolare vi sono state molte ricerche sulla loro evoluzione e sui loro rapporti con l’evoluzione del linguaggio, proprio perché nell’uomo i neuroni specchio sono stati localizzati vicino all’area di Broca. Ciò ha comportato la convinzione (per alcuni la prova) che il linguaggio umano si sia evoluto tramite l’informazione trasmessa con le prestazioni gestuali e che infine il sistema specchio sia stato capace di comprendere e codificare/decodificare. Ormai è certo che tale sistema ha tutto il potenziale necessario per fornire un meccanismo di comprensione delle azioni e per l’apprendimento attraverso l’imitazione e la simulazione del comportamento altrui. In questo senso, è opportuno ribadire che il riconoscimento non avviene soltanto a livello motorio ma con il riconoscimento vero e proprio dell’azione, intesa come evento biofisico.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.