Politica

Il lavoro si affida a Mozart e Archimede

A Vienna battezzato il Csi, nuovo sindacato mondiale di matrice cristiana, di Luca Jahier

di Redazione

«Datemi una leva e vi solleverò il mondo», affermava il geniale Archimede. Non avrebbe certo immaginato che molti secoli dopo questa immagine sarebbe stata scelta dal sindacalismo internazionale quale logo della nuova confederazione unitaria, la Csi, che è stata fondata a Vienna agli inizi di novembre 2006. Una data storica: la nuova struttura mondiale nasce, dopo tre anni di intenso e appassionato lavoro, dalla riunificazione delle due storiche centrali sindacali mondiali del secolo trascorso: la Cisl internazionale (fondata 57 anni or sono) e la Ctm (nata 86 anni fa con il nome originario di Cisc – Confederazione internazionale dei sindacati cristiani, cui hanno aderito le Acli sin dalla loro fondazione). Con l?aggiunta di alcune unioni nazionali che non erano sinora membre di alcuna struttura internazionale, la nuova confederazione raggruppa ora oltre 310 organizzazioni, di 157 Paesi e territori, con oltre 166 milioni di membri associati. Altre si stanno già preparando ad aderire nei prossimi mesi. «È un fatto storico!» , ha affermato Emilio Gabaglio, che ha presieduto per due anni la commissione preparatoria, incaricata di predisporre la Dichiarazione di principi e lo Statuto della Csi. «Non era mai accaduto prima nella storia del movimento sindacale un congresso di questa ampiezza (1.800 delegati, una vera babele di lingue, ma tutte convergenti verso il comune obiettivo) e di questa rappresentatività», ha aggiunto. Per la prima volta, le organizzazioni sindacali democratiche e indipendenti sono riunite in un movimento unito nella diversità, che si pone l?ambizioso obiettivo di rifondare il movimento sindacale internazionale, per dare un volto più umano alla globalizzazione e, in stretta alleanza con l?Oil, l?organizzazione internazionale del lavoro, lottare per permettere ad ogni uomo e donna di poter avere avere accesso a un lavoro decente, per vivere una vita degna. La nuova struttura, della quale è stato eletto segretario generale il britannico Guy Ryder, stabilirà organizzazioni regionali nei diversi continenti e rileverà la maggior parte delle strutture e degli impegni internazionali derivanti dalle due organizzazioni storiche – la Cisl e la Ctm- che, tra molta commozione e un po? di comprensibile tristezza, hanno celebrato i rispettivi congressi di scioglimento. È sulle note di Mozart, alla presenza delle massime autorità internazionali – tra gli altri Juan Somavia e Pascal Lamy – che la nuova centrale internazionale ha infine approvato un ambizioso quanto impegnativo programma di lavoro. La Csi nasce con la coscienza condivisa di voler dare nuova rappresentatività e forza negoziale più forte ai lavoratori e alle lavoratrici di tutto il mondo, per essere soggetto di sviluppo, di giustizia e di democrazia. è il programma quanto mai ambizioso che si legge sin dalle prime battute del sintetico ma denso documento programmatico varato dal congresso. Dove si afferma che «il congresso impegna la Csi a cambiare in modo strutturale la mondializzazione affinché essa funzioni a favore dei lavoratori e delle lavoratrici, dei disoccupati e dei poveri», con un articolato piano di azioni e di campagne mondiali, anche in collaborazione con le principali forze della società civile e delle forze politiche.


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