Sostenibilità

Il lavoro? È sotto l’albero

Ig e Federlegno garantiscono che tre milioni di ettari abbandonati da oltre trent’anni:saranno la miniera d’oro per 5 mila nuove imprese.

di Alessandra Camarca

Quarantamila posti di lavoro, benessere ecologico per la popolazione, risparmio per le casse dello Stato, sviluppo per l?ecoturismo. Protagonista di questo nuovo e annunciato ?miracolo italiano? è il bosco, terreno fertile dal quale e sul quale spunteranno nuove imprese giovanili impegnate nella manutenzione di foreste. Sono circa 5 mila le nuove iniziative imprenditoriali (per 40 mila posti di lavoro) previste dalla lg, società per l?Imprenditoria giovanile e la Federlegno, l’associazione delle industrie italiane del legno, che hanno sottoscritto un?intesa.
«Da oggi », spiega il presidente dell?lg Carlo Borromeo, «i giovani interessati a mettersi in proprio in questo settore avranno la possibilità di avere informazioni aggiornate direttamente sul territorio attraverso esperti che li accompagneranno nella progettazione e nella realizzazione». Secondo stime attendibili, riportate dalla Federlegno, sono circa 3 milioni gli ettari di bosco che potrebbero essere utilizzati a fini produttivi, sia in termini di manutenzione che di produzione di legname. «Il progetto mette insieme una serie di convenienze eccezionali», conferma il ministro del Lavoro Tiziano Treu, «e riduce il paradossale deficit del settore visto che importiamo il 90% del legno dall?estero con una spesa di 7 mila miliardi l?anno. Inoltre, l?accordo raggiunto ha il merito», aggiunge il ministro, «di aprire nuove prospettive per le imprese meridionali in un settore finora monopolizzato dagli imprenditori del Nord».
Le regioni coinvolte nel progetto sono per il momento, oltre all?Emilia Romagna da dove è partita l?iniziativa,le Marche, la Basilicata e la Calabria. L?Anci, l?Associazione dei Comuni e l?Unione delle Comunità montane hanno già sottoscritto una convenzione con la Ig in cui si sono impegnate a stilare una mappa delle proprietà boschive che necessitano di manutenzione ordinaria o di restauro e la cui gestione potrà essere affidata alle nuove imprese. Nelle regioni coinvolte verranno predisposte apposite convenzioni con i gruppi di giovani imprenditori interessati al progetto a cui gli enti proprietari dei boschi si impegneranno a pagare un corrispettivo per l?attività di manutenzione e di raccolta del materiale.
La necessità di provvedere alla manutenzione del bosco,infatti, non significa soltanto promuovere il mercato del legno ma anche dare una spinta a mercati in espansione e ancora troppo caratterizzati da forme di autoconsumo. Funghi, castagne, pinoli, frutti di sottobosco, erbe medicinali e aromatiche costituiscono gli altri prodotti da difendere e da raccogliere
«Per fare tutto questo», spiega Carlo Borgomeo, «sono necessarie specifiche professionalità. Sono migliaia i giovani che escono ogni anno dagli istituti agrari e dalle facoltà di Scienze naturali e che potrebbero avviare attività in proprio sfruttando la manutenzione del bosco, la vendita del legno e le attività connesse come agricoltura e ecoturismo».
«Il progetto», conclude il presidente della Federlegno, Franco Arquati, «riguarda 2 milioni di ettari di bosco rimasti in abbandono da oltre 30 anni».
Per informazioni, telefonare alla Ig:
numero verde 167-020044.

“Autonomy” sbarca a Parigi

«L?integrazione dei disabili è una delle condizioni per lo sviluppo della società moderna». Parola di Paolo Cantarella, l?amministratore delegato del gruppo Fiat che si è recato a Parigi per presentare ?Autonomy?, il progetto dell?azienda torinese dedicato ai disabili. Un?iniziativa che, progettando e realizzando mezzi di trasporto e macchinari agricoli destinati a persone con difficoltà motorie, rappresenta un vero e proprio cambiamento culturale nel mondo industriale. «La nostra vocazione», ha detto Cantarella alla ministra del Lavoro e della Solidarietà francese Martin Aubry, «è sempre stata quella di mettere d?accordo la logica economica e le necessità degli uomini. Soprattutto di quelli più svantaggiati». Come dimostrano le 13 mila auto per disabili vendute dalla Fiat nel 1997 e la sua collaborazione con l?istituto Garches, specializzato nel reinserimento dei portatori di handicap. Al quale il gruppo torinese fornirà un simulatore di guida per persone disabili come quelli già operanti in tredici città italiane. La presenza di Cantarella, che inaugura ufficialmente la partenza di un tour europeo destinato a pubblicizzare ?Autonomy?, è anche occasione di rosee previsioni. Per il 1998 le auto per disabili vendute in Europa saranno 15 mila e nel 1999 l?aspettativa è di raggiungere quota 20 mila.

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