Economia
Il lavoro e il cooperare ai tempi del coronavirus
Continuità del lavoro di cura, supporto alle persone fragili, tutela e sicurezza per i lavoratori, stipendi integri: questa la sfida che le cooperative sociali stanno affrontando nelle zone gialle e rosse del nostro Paese. Pubblichiamo la lettera aperta di Emanuele Bana, presidente della Cooperativa Comin
Le cooperative sociali si trovano ad affrontare una crisi nella crisi: quella del lavoro. Un lavoro necessario prima di tutto alla comunità e, nella comunità, alle persone più esposte e fragili. Un lavoro che non può essere interrotto. Pubblichiamo la lettera aperta del presidente di Comin, cooperativa opera sul territorio della Città Metropolitana di Milano.
In questo periodo di emergenza sanitaria dovuta alla necessità di contrastare la diffusione del Covid-19, lo scenario è di grande incertezza sia per gli enti gestori di servizi sia per i propri lavoratori sociali. le centrali cooperative stimano in quasi 5 milioni di euro al giorno la perdita economica che le cooperative sociali della Lombardia subiscono per effetto dell'epidemia da Coronavirus, tra appalti e servizi sospesi.
Comin ha scelto di agire in base ad alcuni principi che ne guidano da tempo l'opera: la cura delle relazioni interne, l'etica del lavoro, il rapporto con la comunità e gli Enti Pubblici.
Il rapporto di lavoro e gli stipendi dei lavoratori
In primo luogo è stato deciso che ciascun socio e lavoratore percepisca integralmente lo stipendio corrispondente al contratto di lavoro, in modo che la chiusura e la sospensione dei servizi non debbano ricadere sul singolo lavoratore.
Questo anche per tutelare un principio di uguaglianza rispetto ad analoghe funzioni svolte da dipendenti pubblici, che sono regolarmente retribuite. Secondo noi vanno evitate linee di condotta diverse, a meno che non siano state definite da decisioni che coinvolgano i soci con processi di corresponsabilità.
La garanzia dei servizi essenziali e la tutela della sicurezza sul lavoro
Nella logica di fare la nostra parte diamo applicazione alle misure sanitarie, anche per mantenere aperti, là dove è possibile, i servizi essenziali e quelli in cui è possibile evitare il rischio di contagio con le misure igieniche prescritte. Sia perché riteniamo il sostegno alle persone fragili ancor più importante in un momento di crisi, sia per tener fermo il principio che il lavoro remunerato va effettivamente svolto.
Grazie al lavoro con il nostro Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione e il nostro Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, facciamo in modo che tutti i soci e i lavoratori siano tutelati su questo versante.
Un dialogo aperto con gli Enti Pubblici
Collaboriamo direttamente con gli organismi di rappresentanza delle cooperative per costruire interlocuzioni con gli Enti Pubblici committenti, in modo che – secondo equità – vengano pagati i servizi sospesi, così che il danno economico, che non può ricadere sul singolo, non ricada nemmeno su Enti del Privato Sociale, che – lo ricordiamo – non fanno profitto e che, con i costi del lavoro che spesso superano il 90% delle entrate, non possono sostenere le perdite ingenti che si profilano. Anche il ricorso ad eventuali misure di sostegno al reddito, che stiamo valutando in queste ore, sarà effettuato con misura e solo per integrare quanto non corrisposto dai Committenti.
Un grazie ai soci e ai lavoratori
Esprimiamo molta soddisfazione e gratitudine per l’alto livello di corresponsabilità mostrato dai soci e lavoratori, che costituiscono la forza autentica nell’opera di costruzione di senso educativo anche in questo momento difficile, e che hanno assunto un atteggiamento di equilibrio per garantire tutti gli interessi in gioco: il lavoro, le persone fragili, la salute pubblica.
Anche questa fatica non sarà inutile, perché affrontata insieme.
* Presidente coop. COMIN
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