Non profit

Il latte: salute tra ricerca e innovazione

Al seminario "Il Latte Oggi: Salute tra Ricerca e Innovazione” presentato il progetto Parmalat e l'Università per la Qualità

di Redazione

Nutrizionisti, pediatri, gastroenterologi, endocrinologi, esperti di microbiologia alimentare e biotecnologia si sono ritrovati oggi, al seminario “Il Latte Oggi: Salute tra Ricerca e Innovazione, dove si è dibattuto lo stato dell’arte delle conoscenze in materia di latte e sfatano alcuni falsi miti legati a questo alimento. «Un momento di approfondimento e condivisione fortemente voluto da Parmalat, che da decenni collabora con esperti e Università poiché ricerca e sviluppo sono valori fondanti della sua filosofia aziendale e di prodotto” afferma Antonio Vanoli, Dg per le Attività Operative del Gruppo Parmalat .

Il professor Carlo Cannella, Ordinario di Scienza dell’Alimentazione della Sapienza ha osservato che  «il latte apporta acqua, calcio, proteine, grassi, vitamine e sali minerali e, come recentemente scoperto, l’acido linoleico coniugato (CLA) con importanti azioni per la salute e il benessere. Il mercato offre al consumatore una vasta gamma di tipologie di latte vaccino variamente trattato per soddisfare il gusto e le esigenze specifiche delle diverse fasce di consumatori. Il latte quindi può essere considerato, per il suo contenuto in nutrienti e per la presenza di sostanze biologicamente attive, un alimento poli-funzionale».

Tra gli altri sono intervenuti Andrea Lenzi (presidente del Consiglio Universitario Nazionale), Antonio Vanoli (Dg per le Attività Operative Parmalat), Andrea Vanìa (presidente dello European Childhood Obesity Group), Lucio Capurso (primario emerito dell’Azienda Ospedaliera S. Filippo Neri, Roma), Lorenzo Morelli (preside della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza) e Franco Antoniazzi (responsabile della Ricerca e Sviluppo della Parmalat).

Il seminario è stata anche l’occasione per poter raccontare “Parmalat e l’Università per la Qualità”, un progetto di collaborazione con cinque Università, assolutamente unico nel panorama Italiano. “Parmalat – racconta Antonio Vanoli – è l’unica azienda Italiana del settore food, e non solo, ad aver promosso e realizzato un progetto di questa levatura aprendo le porte dei suoi stabilimenti a più di 70 ricercatori e studiosi e sottoponendo i suoi prodotti ad una miriade di analisi e test”. Coinvolta nel progetto Sapienza Università di Roma (Dipartimento di Medicina Sperimentale – Laboratorio di Alimentazione e Nutrizione Umana), una delle più dinamiche Università Italiane con una grande vocazione alla ricerca e una forte sensibilità e apertura verso i progetti di collaborazione con attori dello scenario economico nazionale e internazionale come Parmalat. Partecipano al progetto anche l’Università degli Studi di Catania (Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agrarie e Alimentari), l’Università degli Studi Federico II di Napoli (Dipartimento di Scienze dell’Alimentazione), l’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche) e l’Università degli Studi di Parma (Dipartimento di Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Analitica, Chimica Fisica).

Il progetto si propone come primo obiettivo di fornire ai consumatori informazioni complete sulla qualità del latte grazie alla certificazione dei valori nutrizionali riportati sull’etichetta dei prodotti Parmalat da parte di un Istituto Universitario. Inoltre, l’azienda stabilisce un confronto e un aggiornamento continui con il mondo accademico (Università e Istituti Specializzati) sulle ricerche e gli ultimi studi in materia di salute degli alimenti.

Ogni Istituto Universitario coinvolto ha curato il controllo periodico di uno o più marchi del latte Parmalat. I risultati sono riportati su ogni singola confezione insieme al logo dell’ateneo. Gli elementi controllati e garantiti sulla tabella nutrizionale sono ben otto, quattro in più rispetto a quanto previsto dalle normative. Pur svolgendo oltre 6 milioni di analisi lungo tutto il percorso produttivo, dalla materia prima in ingresso al prodotto confezionato, Parmalat ha ritenuto opportuno assicurare il massimo ai propri consumatori. Le analisi svolte ad oggi su proteine, grassi, carboidrati, acidi grassi, calcio e sodio mostrano un’ottima corrispondenza di evidenze di valori tra i risultati trovati dalle Università, quelli dei Laboratori Parmalat e quanto riportato sull’etichetta nutrizionale, a conferma dell’alta e costante qualità del latte lavorato da Parmalat.

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