Sostenibilità

Il latte? Da oggi si compra al bancomat

Nuove tendenze. Il boom dei distributori self service

di Daniele Biella

Alla fine il latte del supermercato non lo vuoi più. È quello che capita ogni giorno a centinaia di persone quando scoprono l?esistenza dei distributori automatici. Basta recarsi in un?azienda agricola che offre il servizio, portare con sé una bottiglia e una moneta, e il gioco è fatto: latte crudo appena munto, quanto ne vuoi. Il costo? «Un euro al litro, 30 centesimi meno del prezzo di mercato. Con un?eccellente qualità», rivela Giorgio Apostoli, responsabile latte della Coldiretti.

Col bancomat del latte i vantaggi sono reciproci: «Il produttore realizza un discreto ricavo, che grazie al passaparola aumenta costantemente», continua Apostoli, « e il consumatore risparmia e conosce in prima persona i luoghi della produzione». Iniziata in punta di piedi tre anni fa nel lodigiano, la pratica del self-service ha avuto nell?ultima primavera una sorprendente crescita: «Oggi si contano almeno 400 punti vendita, l?80% dei quali si trova in Pianura Padana», spiega Apostoli, «uno su due si trova infatti in Lombardia, ma se ne possono incontrare ovunque, Sicilia compresa».
Proprio in Lombarda i distributori, tutti ideati da due ditte (una piemontese e una svizzera), sono arrivati anche nelle piazze cittadine, «dove gli introiti sono decisamente più elevati».

Ma se per installare un impianto all?interno dell?azienda ce la si cava con 5mila euro, mantenere un distributore urbano è decisamente più costoso: «Si arriva fino a 30mila euro senza considerare la manutenzione e il trasporto», chiarisce Marilena Redaelli, titolare dell?omonima azienda agricola di Lesmo (MI), gestita assieme ai due fratelli. «Abbiamo già i permessi di alcuni Comuni della zona», aggiunge la Redaelli, «ma il distributore cittadino è un investimento da valutare con criterio». Iscritta alla Coldiretti (come il 65% dei rivenditori di latte crudo alla spina), l?azienda ha inaugurato il self-service aziendale lo scorso dicembre.
«In media vendiamo 200 litri di latte al giorno», dice la titolare. «Arriva gente di tutti i tipi: casalinghe, anziani, extracomunitari, imprenditori», prosegue Redaelli, «perfino famiglie con bambini, che chiedono di vedere le stalle, gli animali e vogliono sapere come il latte arriva nella loro bottiglia». Invadenti? «Tutt?altro: sono i benvenuti».

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