Charter school sotto accusa a New York. Affiorano le prime ombre dopo l'incredibile succeso che stanno avendo in città (ma in tutto il paese) le cosiddette "charter school", ovvero scuole private finanziate da aziende e fondazioni private (multinazionali, banche, ma anche molte fondazioni corporate) perché "producano" studenti preparati ad affrontare le sfide del mondo del lavoro. Un fenomeno che è da tanti visto in contrapposizione alla scuola pubblica, per definizione piena di problemi e "cassonetto" dei casi difficili.
Una conferma a questa visione arriva da un'inchiesta firmata dal giornalista-attivista di
Democracy Now! Juan González, che ha raccontato sul
New York Daily News come alcune di queste scuole, appartenenti alla catena "
Success Academy", pratichino una politica di dissuasione nei confronti degli studenti disabili, con problemi di apprendimento o comportamento, perché lascino di loro spontanea volontà la scuola
e si iscrivano a quella pubblica, facendo così aumentare le percentuali di successo degli studenti che rimangono. In pratica via "chi non ce la fa", al solo scopo di attrarre maggiori finanziamenti da parte degli sponsor.
"I numeri parlano: le scuole di Success Academy hanno percentuali di ritiri e sospensioni molto maggiori rispetto alle altre", ha spiegato Gonzàlez intervistato alla radio. "Ho raccolto decine di voci di famiglie che si sono viste convocare e gentilmente invitare a trasferire i figli, tutti con qualche problema di rendimento per vari motivi, in altre scuole". Una di queste famiglie ha poi accettato di registrare la conversazione avuta col preside di una scuola, che proverebbe proprio il tentativo da parte del dirigente di fare pressioni per riportare il figlio nella scuola pubblica.
Il network Success Academy conta oggi 20 istituti a New York City, ma
conta di aprirne presto altre 80 grazie al finanziamento di 5 milioni di dollari ottenuto dalla
Eli Broad Foundation. "Il problema è che le charter school sono consi
derate alla pari delle scuole pubbliche", ha concluso Gonzàlez, "senza però essere sottoposte ai contolli sul rispetto degli standard di qualità imposti al sistema statale".
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