Politica

Il laboratorio del nuovo welfare tira le somme

Tempo di bilanci in Emilia Romagna. A due anni dalla conclusione della legislatura, la Regione tira le somme dei primi tre anni di attività del settore assistenziale .

di Redazione

Tempo di bilanci in Emilia Romagna. A due anni dalla conclusione della legislatura, la Regione tira le somme dei primi tre anni di attività del settore assistenziale con il rapporto Verso il welfare di comunità. Lo studio, elaborato dall?assessorato alla Promozione delle politiche sociali, è un resoconto di tutti gli interventi promossi e realizzati nei diversi ambiti dei servizi sociali: dall?immigrazione alla disabilità, dalla cura dei non autosufficienti ai servizi per l?infanzia.

Un bilancio in corsa che mira, da un lato a tracciare una sintesi dei primi risultati ottenuti finora, dall?altro, soprattutto, a trarre indicazioni utili in vista dell?approvazione del Piano sociale e sanitario 2008-2010 (al momento in discussione all?Assemblea regionale). Il Piano, il primo per l?Emilia Romagna, punterà, attraverso una nuova governance del welfare locale, a rispondere alle sfide che la globalizzazione e le trasformazioni demografiche hanno posto. «Il nostro territorio», scrive nell?introduzione al rapporto l?assessore alla Promozione sociale Anna Maria Dapporto, «è stato investito, infatti, da un mutamento sociale ed economico senza precedenti. Tutto ciò ha messo in tensione il sistema del welfare». Una tensione che la Regione ha tenuto sotto controllo grazie alla capacità di mettere in campo interventi innovativi e alla quantità di risorse investite, specie negli anni in cui si assottigliavano le somme trasferite con il Fondo nazionale delle politiche sociali. Dai 55 milioni di fondi statali e regionali del 2005, l?Emilia Romagna è passata infatti a 75 milioni nel 2006 e a 95,4 nel 2007.

Nella prima parte il rapporto delinea un bilancio dei Piani sociali di zona: nei 39 ambiti sono stati siglati gli accordi di programma e avviati gli uffici di piano. Rispetto agli anni della sperimentazione, inoltre, si è strutturata meglio la partecipazione del terzo settore e dei sindacati alla programmazione locale. Nella seconda, invece, si analizzano nel dettaglio gli interventi adottati e gli effetti prodotti. Fra i più significativi sono elencati: l?istituzione del fondo regionale per le non autosufficienze, la ridefinizione del ruolo delle Province in materia di cooperazione sociale, la previsione di nuovi strumenti di programmazione e di partecipazione nel settore dell?immigrazione, la promozione del ruolo del terzo settore, il sostegno alla cooperazione internazionale, l?introduzione della nuova disciplina degli affidamenti familiari, l?approvazione della legge sul recupero degli alimenti.

Numerosi anche gli interventi diretti a potenziare l?offerta di servizi. In particolare per l?infanzia: i nidi, ad esempio, sono passati da 521 nel 2002 a 759 nel 2006. Con il progetto Indulto, invece, sono state erogate 132 borse lavoro a ex detenuti. L?Emilia Romagna ha adottato anche misure in favore degli anziani: è il caso, ad esempio, del Piano di azione regionale che ha finanziato 48 progetti di miglioramento della qualità della vita; del programma di qualificazione delle assistenti familiari (160 euro mensili per gli anziani che assumono badanti con contratto regolare) e, infine, dell?istituzione dei Centri di adattamento domestico (forniscono suggerimenti per la riorganizzazione degli spazi interni delle case per persone disabili e ad anziani).

IN BREVE
In passato e futuro. L?assessorato alla Promozione delle politiche sociali dell?Emilia Romagna ha pubblicato Verso il welfare di comunità. Lo studio è un rapporto sugli interventi promossi nel settore dei servizi sociali nei primi tre anni di legislatura. Un bilancio di quanto fatto finora che sarà utile per la stesura nei prossimi mesi del primo Piano sociale e sanitario della Regione 2008-2010.


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