Non profit

Il Ku Klux Klan arriva in Italia

Apre sul web una sezione italiana. Per la Carfagna è «pagliacciata pericolosa»

di Gabriella Meroni

Arriva anche in Italia il Ku Klux Klan (Kkk), che, in America, riunisce xenofobi e razzisti nascosti dietro al tradizionale cappuccio bianco o colorato. In internet, secondo quanto riferisce Repubblica.it, è stato fondato un ”Reame d’Italia”. «Ad animarlo – si legge sul quotidiano on line – e’ il movimento degli “United northern and southern knights of the Kkk” (l’acronimo e’ Unsk), la piu’ importante ramificazione americana del Ku Klux Klan, con il suo quartier generale a Fraser, nel Michigan». «Lanciano – si legge su Repubblica.it – un appello a chiunque, in Italia, voglia difendere la stirpe bianca, perche’ “l’uomo bianco non e’ mai libero di esercitare il proprio potere nelle proprie terre e nazioni”». «Gia’ nel 2007 – prosegue – il Kkk mosse i suoi primi passi in Europa, con il primo reame ufficiale. Dopo una serie di liti interne al movimento, questo venne sciolto. Fu allora che gli iscritti, prevalentemente italiani e tedeschi, si rivolsero agli United northern and southern knights (costituiti nel 2005 su impulso di un iscritto al Kkk), per chiedere di essere ammessi al loro direttivo. Dopo una breve trattativa, viene spiegato su un forum neonazista italiano, che li celebra, si decise di creare un Klan europeo parallelo e fraterno a quello americano – aggiunge Repubblica.it – Questo venne convalidato e ufficialmente riconosciuto nel resto del mondo nell’agosto del 2008».

«A oggi, oltre alle sedi in 29 stati americani e al reame italiano, ne esiste uno tedesco, uno in Belgio e nel Regno Unito – spiega – Anche se, avvisano, “contiamo di espanderci ulteriormente nei prossimi mesi”. Il coordinamento europeo e’ affidato a quello che viene definito Reich tedesco. Ogni singolo reame e’ autonomo, ma risponde al coordinamento europeo, che a sua volta riferisce alla casa-madre nel Michigan. Quest’anno hanno gia’ avuto luogo due vertici tra i direttivi europei e quelli americani». «Nella sezione italiana del loro sito – si legge ancora sul sito del quotidiano – si annuncia “l’apertura delle iscrizioni” e si lancia un appello ad aderire al movimento: “Se siete uomini o donne patrioti bianchi e ritenete di volervi impegnare per la vostra stirpe e per le generazioni future, se ne avete abbastanza di vedere la nostra discendenza, i nostri diritti e il nostro futuro calpestati e gettati via, se volete mettere fine a questo scempio, saremo felici di avervi con noi e di ascoltarvi. Aderisci alla lotta e salva i tuoi diritti quale cittadino bianco e cristiano. Riprendiamoci quello che ci e’ stato tolto e diamo ai nostri figli il futuro che meritano”»’.

«Se non ci fossero in ballo diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione come quello dell’uguaglianza e ci trovassimo di fronte a un vero e proprio inneggiamento all’odio nei confronti delle minoranze, l’apertura di una sezione italiana del Ku Klux Klan in Italia meriterebbe di essere semplicemente ignorata, per evitare una controproducente risonanza». E’ quanto afferma il Ministro per le Pari Opportunita’, Mara Carfagna evidenziando che «purtroppo, pero’, questa pagliacciata puo’ diventare pericolosa». «Perche’ – spiega – ci troviamo di fronte a persone che incitano nostri cittadini a discriminare neri, omosessuali, persone dall’orientamento religioso diverso dal nostro e lo fanno su siti e canali di comunicazione internet molto utilizzati dai piu’ giovani e visibili a tutti, compresi i bambini. Ritengo quindi che, oltre a una severa condanna da parte di tutto il mondo politico, sia importante che gli organismi preposti al controllo della Rete, intervengano per evitare la diffusione di messaggi cosi’ negativi e incivili. Che, certo – conclude – non possono avere cittadinanza in un Paese profondamente democratico e maturo come il nostro».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA