Non profit
Il jackpot di Human Rights Watch
Donazione record del magnate: 100 milioni in dieci anni

La filantropia non conosce limiti. Alcune settimane fa, Bill Gates e Warren Buffet sono stati all’origine di una gigantesca operazione filantropica – Givin Pledge – attraverso la quale 38 miliardari americani si sono impegnati a versare almeno la metà della loro fortuna in opere caritative. Oggi è toccato al finanziere George Soros, che ha annunciato un dono di 100 milioni in dieci anni a Human Rights Watch, un’organizzazione internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani.
Per la Open Society Foundations, la fondazione diretta da Soros, si tratta della più importante donazione mai effettuata. In un’intervista rilasciata al New York Times, il magnate americano ha rivelato che si tratta della prima di una serie di donazioni che intende devolvere a organizzazioni non profit. “E’ in parte dovuto alla mia età” ha giustificato. All’inizio, volevo dare tutti i miei soldi da vivo, ma è un piano irrealistico. Ci penserà la mia fondazione a proseguire il mio lavoro”.
Attratto dalla “società aperta” teorizzata da Karl Popper, George Soros è noto per spendere fortune colossali (circa 700 milioni all’anno) con lo scopo “promuovere le virtù della democrazia, i diritti umani e le riforme economiche”.
Per Human Rights Watch, il regalo del miliardario americano comporta tuttavia una sfida: secondo il principio “Challenge Grant”, HRW deve impegnarsi a trovare altri 100 milioni di dollari presso altri donatori privati. “E’ un principio che ci costringe a non addormentarsi sui doni” dell’Open Society Foundations assicurano i responsabili di Human Rights Watch. “100 milioni di dollari supplementari è un obiettivo che possiamo centrare” assicura la portavoce di HRW, Emma Daly.
Intanto, la donazione di Soros consentirebbe all’organizzazione umanitaria di rafforzare la sua presenza nelle regioni più “calde” in termini di violazione dei diritti umani, aumentare il numero di sedie internazionali e intensificare le sue attività di ricerca.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.