Cultura
Il Guardian con le grazie
Il famoso quotidiano inglese, modello di giornalismo sociale, cambia stile e formato. Più foto a colori, un carattere tipografico inventato apposta, formato più piccolo. Sarà sempre lui?
Un cambiamento epocale in 18 centimetri. È quello varato dal prestigioso quotidiano inglese The Guardian, che dal 13 settembre è in edicola accorciato di 12 centimetri, ristretto di 6, con foto a colori su ogni pagina e un carattere di stampa mai visto prima, il Guardian Egyptian Text.
Qual è la notizia? Semplice: con la grafica, il Guardian cambia il modo di raccontare il sociale. «Meno d?assalto e più sottovoce, quasi da salotto». Per Bruno Genovese, dello studio grafico Left Loft che sta creando un nuovo carattere per il Corriere della Sera, si capisce dalla nuova impaginazione: «In quella di prima vincevano i titoli per un pubblico intellettuale, abituato a leggere. Quella nuova, più mappale, punta sulle immagini. Facilitando la lettura, è come se il giornale volesse rivolgersi a un pubblico più vasto».
La rivoluzione è destinata a superare i confini del Regno Unito. Perché questo giornale di sinistra, apprezzato dai lettori di destra per l?arguzia e l?ironia con cui bacchetta politici, intellettuali e charity della propria parte politica – dal guerrafondaio Blair alle ong della campagna Make poverty history, sorprese a sfruttare i lavoratori del Sud del mondo per produrre i loro braccialetti solidali – da 184 anni detta le regole del giornalismo sociale a suon di scoop. E perché, soprattutto, la riforma coinvolge anche un sito che conta 11 milioni di lettori al mese, cui solo il Guardian offre una sezione online dedicata al volontariato e alle news umanitarie. Per non parlare delle offerte di lavoro nel terzo settore pubblicate tutti i mercoledì (la testata vanta il 60% di tutte le offerte di impiego della stampa di qualità inglese), degli inviati on the road per raccontare come si campa a Londra col salario minimo e, non ultima, di Clare in the Community, fumetto sul difficile mondo degli assistenti sociali.
Obiettivo, dichiarato, della riforma è avvicinare un pubblico più giovane con un formato più piccolo, da leggere in metropolitana, un nuovo inserto sportivo e un magazine giornaliero, il G2, rimpicciolito fino a raggiungere le dimensioni dello schermo di un pc portatile. Ci riuscirà? Genovese è scettico: «Il nuovo carattere, dedicato, denota interesse per il design e voglia di distinguersi. Ma la sostituzione nel titolo di un carattere lineare con uno ?graziato? guarda al passato. Alla tradizione, quindi a un pubblico di massa».
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