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Il grazie di Randa Ghazy

Dopo l'episodio di razzismo subito dal padre, la scrittrice e giornalista di Yalla Italia ci ha scritto questa lettera

di Redazione

La notizia dell’aggressione al padre (clicca qui) di Randa Ghazy avvenuta lunedì scorso ha toccato la sensibilità, la coscienza di molte persone ed ha riempito di sgomento la società civile. Molti lettori di Vita e non solo, hanno espresso la loro solidarietà mandando a Vita decine di messaggi. La redazione di Vita e di Yalla Italia che con Randa hanno un rapporto professionale e di amicizia intenso e genuino, vogliono condividere con i lettori un messaggio scritto da Randa il cui spessore umano si commenta da solo.

Cari tutti,
 
Scusate se ho tardato nel rispondervi. E’ che sono stata talmente sommersa da mail, messaggi, telefonate, tutti pieni di supporto e solidarietà a me ed alla mia famiglia.
Persino un sacco di gente che non ci conosce, come un cittadino che ieri mi ha detto “io sono solo un cittadino di Seregno ma voglio esprimervi tutta la mia solidarietà, non siamo tutti così”.
E ogni parola in più, ogni piccolo gesto, mi rincuora e aggiunge solidità alla mia certezza che questo paese, il mio paese, è ancora pieno di persone belle, oneste, tolleranti e rispettose. Finire immediatamente dentro ad uno di quei fatti di cronaca assurdi che si sentono in televisione è destabilizzante, ti fa sentire il peso reale di certi atteggiamenti e di certe idee.
Mio padre è in ospedale e si riprenderà, è una persona strapositiva e forte e nonostante sia immobilizzato a letto con la schiena distrutta, scherza e parla con noi, fiducioso nella giustizia.
E per me, ve lo confesso, questo è uno degli insegnamenti più belli che mi ha regalato. Tutta questa dignità e la fiducia nella legalità.
 Vi abbraccio tutti, tutti, e vi ringrazio uno per uno per le bellissime parole, a Lubna per la sua splendida lettera e per la sua solita, estrema sensibilità, a Hassan per la mail, sperando che non perda il suo ottimismo, io lo recupererò per la strada, ne sono sicura, a Nadra, Rassmea, Imane, Rufaida, tutti quelli che mi hanno cercato, al grande Branca e al mitico Martino che si è subito mobilitato scrivendo dell’accaduto, a Frangi e Bonacina, chiaramente, ma davvero a tutta, tutta Yalla che è davvero una famiglia e su cui tutti possiamo contare.
Un bacio e un abbraccio,
a prestissimo.
 
Randa

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