Economia
«Il grande futuro del non profit»
Lo ha previsto il ministro Sacconi, intervenuto al premio organizzato da Unicredit Foundation
Un non profit che cresce, una società che sempre più necessita del suo contributo e uno Stato che in qualche modo arretra. Un quadro di grande evoluzione quello delineato nel corso del dibattito, intitolato Dal Welfare State al Welfare Comunitario: nuove potenzialità e nuove sfide per il non profit e moderato da Enrico Mentana, con Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzie per le onlus e Roberto Nicastro, Deputy Ceo di Unicredit, svoltosi stamane in occasione dell’evento di consegna della prima edizione del premio Universo non profit, organizzato da Unicredit e Unicredit Foundation.
«Alla vigilia di una autentica esplosione»
Così il titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali ha definito questo momento di passaggio. Una fase in cui si stanno, di fatto, ridisegnando i termini della «collaborazione fra Stato e società» in nome di una solidarietà comunitaria caratteristica del Belpaese e per liberare «la libera iniziativa della collettività». Perché questo «scatto» possa avvenire occorre però, ha notato Zamagni, modificare alcune condizioni di partenza. Eliminando ad esempio il regime concessorio che ancora regola secondo il Codice civile le associazioni e le fondazioni. È insomma urgente arrivare alla riforma del Codice, «cui Sacconi sta da tempo lavorando». «Lo schema di riforma», ha risposto Sacconi, «è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Ora servono ulteriori approfondimenti sui quali siamo concentrati il collega Alfano e io». Dunque, i tempi forse non saranno lunghissimi. Quanto al contributo delle banche, e di Unicredit in particolare, intendono dare a questa trasformazione del Welfare (che Zamagni ha individuato nella strutturazione in due livelli, il primo universalistico e a carico pubblico, il secondo di prestazioni ulteriori per le quali avrà un grande ruolo la società civile organizzata), l’intervento di Nicastro ha chiarito bene i termini. Accompagnare il non profit per farlo crescere, riconoscendone la dignità imprenditoriale (sia pur senza fini di lucro) e promuovere iniziative di formazione specie finanziaria ai suoi dirigenti. In questo senso l’associazione Amici del non profit (che ormai conta 1415 aderenti fra i 30mila dipendenti del gruppo) ha segnato un punto di svolta significativo.
Premi meritati
Unicredit Foundation ha organizzato questo appuntamento anche per attribuire il premio Universo non profit, andato a cinque organizzazioni di terzo settore che hanno saputo coniugare solidarietà e alti standard di efficienza organizzativa e gestionale (ciascuna di loro ha ricevuto un sostegno di 20mila euro). Sono il Centro Padre Nostro Onlus – Don Puglisi di Palermo, la Lega del Filo d’oro di Osimo, la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, la Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica di Verona e la Fondazione Manuli di Milano. Con l’occasione Maurizio Carrara, presidente di UniCredit Foundation, ha presentato il volume In Prima Persona dedicato al Gift Matching Program – programma che integra le donazioni effettuate dai dipendenti del Gruppo a favore di associazioni ed enti non profit – e ha premiato tre dipendenti UniCredit che si sono particolarmente distinti per il loro impegno nell’iniziativa (Laura Belloni, Giovanni Perruchon e Gino Simonetti). «In Prima Persona» – ha detto Maurizio – «vuole essere un primo, piccolo ma sincero, ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato e che continuano a partecipare al Gift Matching Program e a quanti prima di me hanno deciso di promuovere e sostenere questa iniziativa, che dal 2003 a oggi, ha sostenuto oltre 1.100 progetti di associazioni non profit, finanziati con oltre 17.4 milioni di euro».
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.