Non profit

Il grande dolore non porta alla follia

Sopportare la sofferenza, ma fino a che punto?

di Massimo Cozza

Ho perso da pochi mesi mio fratello e sua moglie in un grave incidente stradale. Le lascio immaginare cosa provo. Credo di essere al limite della sopportabilità umana. Ora mi trovo sola, angosciata, incapace di agire. Perché non esiste nulla e nessuno che aiuti una persona a uscire da questo tunnel? Ho provato con una psicologa, nel mio distretto, ma mi è sembrata più angosciata di me all?idea di seguirmi. Esiste un?associazione che si chiama ?Rivivere?, ma contattandoli, l?idea che ho avuto è più di ricerca e interesse riguardo al caso che aiuto vero e proprio Sono disperata. Non so se riuscirò a sopportare tutto questo; di dolore forse non si muore, ma le assicuro che si può impazzire. Ederle Stefania, Bologna Risponde Massimo Cozza Cara signora, nella sua lettera espone uno stato d?animo che è parte integrante della vita di ciascuno. Nel corso degli anni può accadere che la perdita improvvisa e tragica di un familiare stretto determini uno stato depressivo reattivo all?evento, a volte con carattere di drammaticità. Il problema vero è la perseveranza di questo stato, invalidante per la vita familiare e sociale. Nel caso che la gravità della sintomatologia e soprattutto la sua perseveranza determinino una situazione di vita non più sostenibile è opportuno che ci si rivolga a chi può offrire assistenza qualificata. Per esempio, i centri di salute mentale delle Asl, diffusi su tutto il territorio nazionale, nei quali operano diverse figure professionali. Di grande importanza rimane il contesto nel quale la persona vive e maggiore è il sostegno familiare e sociale, maggiori sono le possibilità di evoluzione positiva. Le suggerisco ancora di rivolgersi ad associazioni specifiche. Oltre a quelle dei familiari esistono anche delle associazioni di auto aiuto. Un lutto, anche se grave, da solo non può portare alla follia, e se la persona interessata ha un passato senza rilevanti problemi di natura psicologica, con il passare del tempo rimane solo una normale sensazione di tristezza nel ricordare le persone scomparse.


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