Formazione

Il governo rilancia l’e-government per i Pvs

Stanca (Innovazione tecnologica): "dall'Italia già stanziati 12 milioni di euro"

di Piergiorgio Greco

Accelerare la modernizzazione e la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione nei paesi in via di sviluppo, creare le condizioni di efficienza e trasparenza con un nuovo sistema di contabilità pubblica, ridurre il divario digitale con i paesi industrializzati e promuovere la crescita dell?Industria Ict locale.

Sono questi in sintesi gli obiettivi dell?iniziativa italiana ?e-government? per lo sviluppò presentata alla stampa dal ministro per l?Innovazione
e la Tecnologia, Lucio Stanca.

Per le finalità relative allo studio del progetto che ha ricevuto valutazioni positive da parte di Canada, Spagna, Gran Bretagna e dell?amministrazione americana – ha spiegato Stanca – sono stati stanziati 12 milioni di euro, mentre per la prossima finanziaria sarà chiesto un finanziamento complessivo pari a 40-50 mln di euro.

Ad una prima stima – ha aggiunto – il valore dei progetti dell? ?e-government per lo sviluppo, che non saranno finanziati solo dall?Italia, si aggirerà tra i 100 ed i 150 milioni di euro.

La realizzazione vera e propria del piano (già presentato dal presidente del Consiglio al vertice G8 in Canada) avverà poi tramite delle gare d?appalto internazionali impostate in base ai criteri delle Nazioni Unite.

?La good governance – ha sottolineato il ministro per l?Innovazione e la
Tecnologia – ha nell?e-Governement uno strumento fondamentale?. Allo stesso tempo ?l?e-government deve diventare elemento preferenziale e condizionale per gli aiuti internazionali?.

Nell?ambito del progetto sono stati stabiliti contatti con l?associazione degli Stati africani Nepad e la Banca Interamericana.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.