Politica

Il Governo rifinanzia la social card

L'annuncio nell'Agenda presentata venerdì. Mentre ancora aspetta di vedere la luce la sperimentazione già finanziata per il 2012

di Redazione

Il Governo rifinanzierà la social card per il 2013. Si mette così una pezza al rischio paventato fin dallo scorso inverno di avere «due social card nel 2012, nessuna social card nel 2013». Anche se di fatto il 2012 è ormai passato con una sola social card, nella versione-base voluta da Berlusconi nel 2008. La sperimentazione approvata dal governo Berlusconi e radicalmente modificata poi dal sottosegretario Guerra, in realtà non è ancora partita. L'annuncio programmatico è contenuto nell'Agenda del Governo, presentata venerdì al Consiglio dei Ministri. Tra le altre misure in agenda, la pluriannunciata riforma dell'Isee, attesa già per maggio, la definizione dei Lea, delle generiche "misure a sostegno della natalità", attuare il Piano per la non autosufficienza (il cui Fondo però è praticamente nullo), la promozione dell'assistenza domiciliare per gli anziani, il potenziamento della rete Sprar.

Equità, pari opportunità e famiglia
«Fra le iniziative già intraprese e orientate a migliorare l’inclusione sociale e a promuovere le pari opportunità si segnalano la riforma del mercato del lavoro, l'emanazione del Regolamento per l'applicazione delle “quote rosa” nelle società collegate di imprese pubbliche, le attività del Piano Nazionale contro la violenza di genere, la riduzione dei prezzi dei prodotti per la prima infanzia. Inoltre c’è stata l’approvazione e il finanziamento del Piano Nazionale per la famiglia», recita il testo presentato dal Governo. Noi ricordiamo, tanto per dire, che il Piano Nazionale per la Famiglia non ha una copertura economica e che alla tanto sbandierata sperimentazione per ridurre i prezzi dei prodotti per la prima infanzia hanno aderito solo 405 farmacie comunali in tutta Italia, di cui nessuna al Sud.
Azioni in programma:
• Migliorare la qualità della spesa sociale, attraverso il completamento della realizzazione del sistema informativo nazionale sulle prestazioni sociali.
Riformare l’ISEE, per modificare i criteri di selezione dei soggetti da ammettere alle prestazioni sociali a condizioni agevolate
Rivedere le detrazioni fiscali a vantaggio della famiglia, e favorire la natalità.
Rifinanziare la “carta acquisti” per il 2013 a sostegno delle famiglie colpite da disagio economico
• Aumentare il sostegno all’imprenditorialità giovanile
• Proseguimento delle azioni per contrastare la violenza contro le donne e favorire la cultura della “non discriminazione”

Sanità
«La sfida è tutelare e valorizzare il Servizio Sanitario Nazionale, contenendone i costi anche attraverso la riduzione gli sprechi e intervenendo dove la qualità delle prestazioni erogate non è all’altezza», dice il testo del Governo.
Azioni in programma:
Riattivare il processo di definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza
• Definire, di concerto e con le Regioni, il Patto per la salute 2013-2015
• Impostare i criteri per il riparto del FSN 2013, sulla base dei costi standard previsti dalla disciplina sul federalismo fiscale
• Riformare la libera professione dei medici (intramoenia) e intervenire sul regime di tutela dal rischio clinico per il personale sanitario
• Migliorare l’accesso alle cure per i portatori di malattie rare
Attuare il piano per la non autosufficienza e promuovere l’assistenza domiciliare per gli anziani


Immigrazione, cooperazione internazionale e integrazione
«Nell’ambito delle politiche di integrazione sono state adottate alcune iniziative significative
come l’attuazione dell’accordo di integrazione per gli immigrati; il potenziamento e ammodernamento dei Centri identificazione e espulsione e dei Centri di accoglienza dei richiedenti asilo; la riapertura del centro di accoglienza di Lampedusa; l’istituzione del Centro Nazionale per l’Immigrazione “Iavarone”; il potenziamento degli sportelli unici per l’immigrazione con la proroga fino al 31 dicembre 2012 di oltre 600 lavoratori interinali; l’informatizzazione dei procedimenti per il riconoscimento della riconoscimento della protezione internazionale, con conseguente riduzione dei termini. Si è proseguito con il passaggio dalla policy dell’emergenza migratoria verso un approccio di costruttiva integrazione, anche attraverso l’attivazione della conferenza permanente sulle religioni finalizzata all’integrazione, l’attivazione di intese con comunità. È stata eliminata la tassazione del 2% sulle rimesse degli immigrati, è stata approvata la Strategia nazionale Rom, è stata realizzata una politica di cooperazione unitarie e coerente. Gli altri interventi hanno riguardato il rifinanziamento del Servizio Civile, l’allungamento del permesso di soggiorno; il recepimento di alcune direttive comunitarie, tra cui, particolarmente importante, il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2009/52/CE in materia di sanzioni nei confronti di datori di lavoro che impiegano manodopera irregolare; un piano a sostegno del lavoro di cura e la dote per minori stranieri».
Azioni in programma
• Proseguimento dei programmi di Rimpatrio Volontario Assistito e Reintegrazione
Potenziamento della rete SPRAR (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati)
Informatizzazione delle procedure in tema di migrazione e cittadinanza
• Potenziamento della collaborazione con i Paesi della sponda Nord-Africa con particolare riferimento alle iniziative nei confronti della Libia e della Tunisia
• Stipulare accordi di integrazione con Cina e Marocco
• Rivedere il testo unico delle norme riguardanti la disciplina dell’immigrazione e la condizione dello straniero nella parte concernente l’integrazione
• Delineare proposte normative per contrastare il razzismo
Forum per la Cooperazione internazionale
 


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