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Il governo greco contro migranti e ong

La tensione al confine greco-turco continua ad aumentare, i profughi stanno cercato di entrare in Grecia attraverso il confine settentrionale del fiume Evros, qui il governo greco ha aumentato rapidamente la presenza di polizia ed esercito. «Le persone si sono radunate per tutta la lunghezza del confine greco - turco, 212 km. C’è chi tenta di attraversare il fiume in barca o addirittura nuotando. Ma questo confine, di fatto, è diventato la terra di nessuno ed è impossibile per le ong accedervi», dice Laura Stopponi, responsabile dell'ufficio Europa di Caritas Italiana

di Anna Spena

Dopo l’ultima offensiva di Assad, presidente siriano, e dell’alleato russo Putin, su Idlib, nordovest della Siria, si stima che siano oltre un milione i civili che hanno deciso di mettersi in viaggio per raggiungere il confine con la Turchia. Ma la Turchia ospita già 3,6 milioni di profughi. Nel 2016, infatti, Bruxelles ha firmato un accordo con Ankara, stanziando sei miliardi di euro, affinché Erdogan, presidente turco, evitasse che i profughi raggiungessero la Grecia, porta d'ingresso per l’Europa. Ma quei fondi sono finiti, Erdogan ha minacciato l’Europa di aprire le frontiere.

In Grecia i rifugiati e richiedenti asilo sono circa 80mila. Di questi, ben 42mila si trovano confinati sulle isole dell’Egeo. L’Europa ha scelto di restare succube di Erdogan, ne abbiamo parlato qui. La tensione però al confine greco-turco continua ad aumentare. Negli ultimi giorni, molti rifugiati hanno cercato di entrare in Grecia attraverso il confine settentrionale del fiume Evros. Le forze di polizia e l'esercito hanno aumentato le pattuglie al confine con la Turchia. Secondo il governo greco sarebbero oltre 32.000 persone bloccate al confine tra Grecia e Turchia e 231 i migranti arrestati.

La maggior parte non proviene dalla Siria ma dall'Afghanistan e dal Pakistan. «Ma», spiega Laura Stopponi, responsabile dell'ufficio Europa di Caritas Italiana, «stando alle testimonianze di alcuni migranti sono state le autorità turche ad averli informati sull’apertura dei confini, così in migliaia si sono messi in viaggio». Il governo greco ha aumentato rapidamente la presenza di polizia ed esercito al confine con Evros. Il governo afferma che non consentirà alcun nuovo arrivo e si sta dissuadendo dal proteggere i confini della Grecia e dell'Europa da qualsiasi "violazione illegale". Chiunque entri sarà arrestato. «Intanto», continua Stopponi, «i migranti si sono radunati per tutta la lunghezza (212 km) del confine greco – turco. C’è chi tenta di attraversare il fiume in barca o addirittura nuotando».

«La Grecia», spiega Stopponi, «impedisce anche a tutti i profughi bloccati sulle isole di raggiungere la terraferma. Se la raggiungessero il Governo greco teme che possa passare il messaggio che la Grecia appunto è pronta ad accoglierli. Il confine greco – turco, di fatto, è diventato la terra di nessuno ed è impossibile per le ong accedervi».

Attualmente il governo greco ha deciso di aumentare al massimo livello le guardie di frontiera con forze di polizia ed esercito e sospendere tutte le domande di asilo con possibile rimpatrio immediato delle persone nel paese di origine. “Nessuna ong”, come riferisce la Caritas Hellas (Caritas Greca), “è presente agli scontri sul confine perché la zona è totalmente sotto il controllo del governo e, sfortunatamente, le ONG non sono più viste di buon occhio”. «Pensare», conclude Stopponi, «che la Grecia sia “lo scudo dell’Europa” e vedere le persone trattate come pedine politiche è semplicemente vergognoso».

E anche sulle isole la situazione è drammatica: «I campi sono sono molto affollati e la popolazione locale è diventata aggressiva», dice Lisetta Milliari di Caritas Hellas. «Gli arrivi totali nel 2019 sono stati di 74.613 persone e 6127 migranti sono arrivati solo negli ultimi due mesi. Sull'isola di Lesbo ci sono più di 25.000 migranti e rifugiati che vivono come sempre in condizioni orribili nella zona intorno al campo ufficiale di Moria».

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