Mondo

Il governo di Khartoum contro Human rights Watch

Il governo sudanese ha bollato come falso il rapporto di HrW sulle responsabilità dell'esecutivo negli attacchi a civili in Darfur.

di Chiara Brusini

E’ scontro tra il governo sudanese e Human Rights Watch (HrW) dopo la presentazione del rapporto in cui l’organizzazione per i diritti umani chiede al Consiglio di sicurezza dell’Onu l’apertura di un’inchiesta sugli esponenti dell’esecutivo di Khartum, tra i quali lo stesso presidente Omar El Bashir, in relazione alle violazioni dei diritti umani e degli attacchi nei confronti dei civili nel Darfur. Secondo quanto riporta oggi il ‘Khartum Monitor’, per il ministro della Giustizia, Mohammed Ali Al Mardi, il rapporto ‘e’ falso dato che l’organizzazione umanitaria non e’ mai stata in Sudan’. ‘Il rapporto vuole influenzare il lavoro della Corte Penale Internazionale’, ha aggiunto il ministero degli Esteri per bocca del portavoce Jamal Mohammed Ibrahim, ‘se ci sono state violazioni in Darfur la giustizia sudanese e’ in grado di trattarle’. La pubblicazione del rapporto, sottolinea Khartoum, potrebbe avere ripercussioni non positive sulle trattative di Abuja, in Nigeria, dove i gruppi ribelli del Darfur stanno tentando di definire con il governo un accordo di pace. Il rapporto di Hrw e’ stato pubblicato alla vigilia della relazione del procuratore della Corte penale internazionale sulle atrocita’ commesse nella regione occidentale del Sudan. L’organizzazione accusa Khartoum di avere avuto un ‘ruolo’ negli attacchi portati contro i civili dai ‘janjaweed’, le milizie arabe a cavallo formate da pastori nomadi, ritenute responsabili del massacro di oltre 70mila persone in due anni, a partire dal febbraio 2003. Gli attacchi, ha detto a Nairobi Peter Takirambudde, direttore esecutivo per l’Africa di Hrw, ‘sono stati accompagnati da una politica che ha garantito l’impunita’ per i responsabili dei crimini. Funzionari del governo, incluso il presidente Omar El Bashir’, si legge ancora nel rapporto di Hrw, ‘devono essere ritenuti responsabili per la campagna di pulizia etnica nel Darfur’. Continuano, intanto, le trattative ad Abuja. Secondo un comunicato del portavoce dell’Unione Africana, Nouredin Mezni, riportato sul ‘Monitor’, i due movimenti ribelli Slm/a (acronimo inglese per Esercito di liberazione sudanese) e Jem (acronimo inglese per Movimento per la giustizia e l’eguaglianza) stanno cercando una posizione comune sulla quale avviare un confronto con Khartoum.


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