Welfare

Il Governo cancella il Piano Nazionale Asilo

Una circolare del Ministero dell’Interno dispone di ridurre i posti di accoglienza.

di Barbara Fabiani

Una circolare inviata dal Ministero dell’Interno alle Prefetture italiane dispone di procedere alla graduale riduzione dei posti di accoglienza per giungere entro la fine del 2002 a mantenerne il 30% di quelli oggi esistenti. Lo denuncia l?Assessorato ai servizi sociali di Roma.

Fino ad oggi il Piano Nazionale Asilo è stato l?unico strumento pubblico per l?assistenza ai richiedenti asilo in una nazione che non ha una legge organica in materia di diritto d?asilo, e per giunta il PNA è finanziato con i versamenti dell?8 per mille allo Stato.
L?amministrazione romana ha aderito al suddetto piano dallo scorso novembre presentando un programma di assistenza con la partecipazione di sette associazioni di Terzo settore; progetti il cui impatto potrebbe essere ridotto nei prossimi mesi dalle disposizioni ministeriali alle prefetture. ?Per gli enti locali sarà un?ulteriore emergenza da gestire per offrire un sostegno a persone che, per la legge italiana, non possono né lavorare né integrarsi prima della concessione definitiva dello status di rifugiato; e che rischiano di avere come unica alternativa accamparsi per strada?, si legge nel comunicato dell?assessore ai servizi sociali di Roma Raffaella Milano.
Sottolinea l?assessorato che a Roma la situazione sarebbe particolarmente grave:? La città usufruisce in forma minima dei fondi previsti dalla legge 40 sull?immigrazione; che nel 2001 sono stai circa 1,6 miliardi sul totale di sette destinati alla regione Lazio e alla Provincia di Roma, e ciò pur registrando l?80% della presenza di stranieri nel la regione?.

Il Network Casa dei diritti sociali, una tra le sette associazioni e organismi religiosi coinvolti nel PNA a Roma, condividendo la preoccupazione dell?assessorato ha aggiunto che ad oggi nella regione Lazio sono stati avviati solamente tre progetti territoriali del PNA di cui due – Roma e Aeroporto Fiumicino – cosiddetti ?di frontiera?. ?Questi servizi rischiano , a distanza di pochi mesi dall?apertura , di svanire ?, mette in guardia l?associazione . ? Oppure come nel caso del Comune di Fiumicino rischiano di trasformarsi , in maniera impropria, in centri accoglienza in attesa di rimpatrio a modello dei Centri di permanenza Temporanea previsti dal testo unico 286/98?.

Proprio ieri l?Alto commissario per i rifugiati della Nazioni Unite , Ruud Lubbers in visita a Roma ha esposto ai rappresentanti del Governo italiano gli emendamenti e le raccomandazioni dell?agenzia che rappresenta, per quanto riguarda gli articoli del disegno di legge Bossi-Fini che toccano aspetti dell?asilo; raccomandazioni che , ha riferito Lubbers, sono state ascoltate in maniera propositiva.
Inoltre, sulle gravi condizioni di disagio e di abbandono in cui sono spesso costretti i rifugiati politici in Italia , Lubbers ha espresso l?opinione che la situazione italiana sembra essersi orientata, e non da poco tempo, verso la tattica di ?scoraggiare? le richieste di asilo disincentivando l? assistenza, che pure è un ?obbligo morale? oltre che una raccomandazione della Convezione di Ginevra del 1951 di cui l?Italia è firmatario. Secondo l?Alto Commissario delle Nazioni Unite molto dell?atteggiamento di chiusura nei confronti dei richiedenti asili nasce dalla loro errata assimilazione al concetto di emigranti per ragioni economiche e dalla percezione errata che i richiedenti asilo siano troppo numerosi.

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