Politica

Il governo alla prova del dopo Bossi – Fini

Immigrazione/ A metà mese pronte le linee guida del nuovo testo unico

di Elisa Cozzarini

Tutti d?accordo, maggioranza, sindacati, imprenditori, società civile. La Bossi-Fini va cambiata per permettere l?incontro legale tra offerta e domanda di lavoro immigrata. Sul come, però, le divergenze non mancano, soprattutto per le modalità d?ingresso in Italia.

Il ministro dell?Interno, Giuliano Amato riprende lo sponsor dalla Turco- Napolitano, ma solo se istituzionale. Il collega alla Solidarietà sociale, Paolo Ferrero risponde: «Da sempre si emigra dove ci sono amici e parenti. Lo facevano anche gli italiani. Che c?è di strano nel lasciare che quello che succede di norma avvenga legalmente, con lo sponsor individuale?». E rilancia sul permesso di soggiorno per ricerca di lavoro, con la garanzia di una ?dote? di 2-3mila euro. «Non vedo perché la proposta scandalizzi. Sappiamo che la maggior parte degli irregolari sono arrivati con visto turistico».

Secondo Ferrero serve una pluralità di tipologie d?ingresso, nella cornice di quote realistiche concordate con Regioni e associazioni imprenditoriali. Il decreto flussi 2007 sarà pronto a primavera: si cercherà di evitare che 520mila persone facciano la fila per 170mila posti, come avvenuto nel 2006. La nuova legge non potrà eliminare la clandestinità, ma dovrebbe invertire la tendenza per cui oggi l?80% degli stranieri entra in Italia da irregolare.

Cpt: quale futuro

Nel programma l?Ulivo parlava di «superamento». Per Amato nei Cpt devono finire solo i casi di «accertata pericolosità sociale». I clandestini sbarcati o irregolari nel bisogno andrebbero in strutture di accoglienza. Ferrero concorda che chi come unico reato ha un visto scaduto non deve finire in luoghi che sono «vere e proprie galere». Il futuro dei Cpt dipenderà anche dal rapporto sui 14 centri italiani della Commissione presieduta dall?ambasciatore Onu, Staffan De Mistura di cui fanno parte anche associazioni (tra queste, Caritas, Arci, Acli, Cir) e il regista Gianni Amelio.

Lavori in corso

Nel frattempo sono al vaglio del Parlamento tre disegni di legge legati all?immigrazione. Quello sulla cittadinanza, che ne prevede l?ottenimento dopo cinque anziché dieci anni di permanenza regolare e ininterrotta e introduce lo ius soli per i bimbi nati in Italia. Quello contro lo sfruttamento dei clandestini, che istituisce il reato di caporalato ed estende le tutele dell?articolo 18 del testo unico per le vittime della tratta e le prostitute a chi subisce «gravi forme di sfruttamento» sul lavoro. E quello sul diritto d?asilo, che colma una lacuna del nostro ordinamento.

Altra mancanza cui si vuole rimediare riguarda le politiche per l?integrazione degli stranieri. Finora ci hanno lavorato a livello locale associazioni, Regioni, Province, Comuni. Oggi Amato e Ferrero sono d?accordo che stimoli, orientamento e coordinamento debbano venire dal centro e superare la visione dell?immigrato come pura forza lavoro. In Finanziaria sono stanziati 50 milioni di euro per smontare i ghetti e favorire l?integrazione. «Il punto di partenza», dice Ferrero, «è la lingua. Nel 2007 lanceremo una campagna per l?insegnamento dell?italiano, soprattutto alle donne».

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