Politica
Il Giovanardi-pensiero:al governo per dialogare
politica Il neo sottosegretario su famiglia, servizio civile e dipendenze
di Redazione
Sì alla ricostituzione del Dipartimento nazionale antidroga. Sì, ma con riserva, allo scongelamento dei 33 milioni di euro del Fondo nazionale del servizio civile, accantonati dal governo Prodi. No, secco, alla difesa dei diritti di famiglie che non siano quelle previste dalla Costituzione, ovvero «quelle fondate sul matrimonio». A pochi giorni dall’investitura il neo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla lotta alle dipendenze, al servizio civile (ma non al volontariato, come era trapelato in un primo momento) e alla famiglia, affida a Vita il Carlo Giovanardi-pensiero.
Giovanardi su questo terreno non osa spingersi oltre. Il varo di un bando aggiuntivo rimane quindi in forte dubbio. Come lo è la celebrazione della Giornata nazionale del volontario in servizio civile, che il centrosinistra da due anni ha fissato il 15 dicembre, in ricordo della data della prima legge sull’obiezione di coscienza. «Non sono d’accordo», attacca Giovanardi. «Legare il servizio civile al filone dell’obiezione di coscienza significa non aver compreso lo spirito della legge 64, che rappresenta lo storico superamento dello steccato fra militari e servizio civile sotto la comune bandiera del volontariato». Conclude il sottosegretario: «Il servizio civile deve essere una palestra di cittadinanza in cui il giovane, a fianco del lavoro o dello studio, per un periodo della sua vita si impegna per la società».
Affondati Pacs e Dico, l’attenzione verrà concentrata «sulla promozione della famiglia costituzionale, quella fondata sul matrimonio». Senza buttare a mare il lavoro della Bindi, «che sul piano della conciliazione casa-lavoro delle donne ha ottenuto buoni risultati e si è messa sulla strada giusta sul versante della politica di sviluppo degli asili nido». Quanto alla gratuità delle adozioni internazionali, malgrado l’appoggio pubblico (anche attraverso un ordine del giorno presentato alla Camera lo scorso 10 dicembre) alla campagna promossa dalle associazioni familiari e dagli enti autorizzati, Giovanardi annuncia che «non farà parte dell’azione di governo». Il neo sottosegretario promette invece di «farsi paladino del quoziente familiare». «Ho avuto tre figli», conclude, «e so bene che differenza passi fra il vivere in due con due stipendi e mantenere 5 persone con un solo stipendio».
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