Famiglia

Il giorno dell’orgoglio

L'8 marzo negli eventi organizzati dalle associazioni in tutta Italia

di Redazione

L’origine della Festa dell’8 Marzo risale al 1908, quando un gruppo di operaie dell’industria tessile Triangle Shirtwaist Company di New York scioperò per protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare. Lo sciopero proseguì per diverse giornate ma fu proprio l’8 marzo, quando la proprietà dell’azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire, che un incendio uccise oltre cento operaie, tra cui anche molte italiane. Donne che combattevano per migliorare la propria qualità del lavoro.  Da allora quel giorno diventa il punto di partenza per il riscatto sociale di cui le donne sono protagoniste tutt’oggi in tutti gli ambiti della società. Protagoniste sempre più soprattutto nel mondo del terzo settore dove, grazie alla loro concretezza, accoglienza e ricettività, stanno diventando imprescindibili, soprattutto di fronte ad una congiuntura economica come quella di oggi che rilancia dolorosamente l’importanza della responsabilità sociale e della solidarietà. Per questo in occasione dell’8 marzo sono tante le iniziative per rendere merito alle grandi conquiste femminili ma anche per aiutare quelle donne che, in zone particolari del modo, ancora si trovano a dover combattere per la propria dignità.

DONNE ED ECONOMIA. Secondo le prime anticipazioni di un’indagine realizzata dalle Acli, «Donne: uno sguardo diverso sull’economia?» che verrà presentata il prossimo 20 marzo a Roma, nel corso di un seminario promosso dal Dipartimento welfare, il Coordinamento donne e i Giovani delle Acli, risulta che le donne, nel loro rapporto con l’economia, dimostrano una visione ampia e complessa, ma si sentono più capaci di spendere bene e di rischiare in investimenti economico-finanziari. Si dividono, di fronte alla crisi, tra chi vorrebbe sostenere i consumi e chi vede nella sobrietà e nel risparmio la strada da percorrere per superare le difficoltà.
Appassionate dell’economia «reale» e critiche «rispetto ai modelli dominanti di produzione e di consumo», le donne delle Acli hanno predisposto per l’8 marzo un breve documento per raccontarsi come «Protagoniste di un’economia diversa».
Si legge «Il divario tra l’economia reale e la bolla speculativa e finanziaria ha messo in luce quello che, come donne, già sapevamo: il rischio di una crescita senza promozione umana e di uno sviluppo senza incremento delle opportunità, per tutti e per ciascuno». Ma la crisi, continua il documento, può essere anche un’opportunità per «riaffermare il ruolo positivo e propositivo che un rinnovato protagonismo femminile può giocare nell’attuale fase, per ribadire la centralità e il primato della persona in ogni ambito della vita».
www.acli.it

DONNE E SVILUPPO. In occasione dell’8 marzo la Focsiv sente la necessità di ricordare con questa festa la condizione delle donne nel Sud del mondo. Lo fa in particolare lanciando la Guida «Locale è Globale – In viaggio con le donne per lo sviluppo» che approfondisce le tematiche dei diritti delle donne e della promozione del loro ruolo, del microcredito e del dialogo interreligioso. Pubblicata da Emi (Editrice Missionaria Italiana) nei giorni scorsi nell’ambito della Campagna Internazionale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio «I poveri non possono aspettare» e in continuità con le attività di Educazione allo Sviluppo, anche questa ultima edizione della Guida nasce come strumento didattico per accompagnare responsabili di gruppi giovanili, animatori, giovani stessi e insegnanti in un viaggio al Nord e nel Sud del mondo. La pubblicazione permette infatti di scoprire donne che giocano un ruolo cruciale nel dialogo interreligioso, forti della loro moderazione, tenacia e naturale spirito di solidarietà, così come donne protagoniste attive in contesti di povertà per rappresentarne il riscatto, la crescita e lo sviluppo.
www.focsiv.org

DONNE E SPORT. IL 7 marzo a Catania si concluderà la «Staffetta rosa», ciclo di incontri su donne e sport promossi dall’Uisp in varie città italiane. L’iniziativa rappresenta l’ultima tappa di un lungo percorso di riflessione svoltosi in tutta Italia per elaborare una nuova «Carta dei diritti delle donne nello sport», documento che già dagli anni ’80 sanciva il ruolo delle donne in questo settore che è stato da guida per il Consiglio d’Europa nell’utilizzo dell’attività motoria per la promozione dell’eguaglianza e delle pari opportunità.  Alla conclusione della staffetta parteciperà anche Rita Borsellino: «La violenza sulle donne continua ad aumentare, non dobbiamo abbassare la guardia. Anche lo sport può lanciare messaggi importanti sul tema del rispetto reciproco e delle pari opportunità». Perteciperà anche un gruppo di donne palestinesi che porterà la propria esperienza di insegnanti nel centro educativo «Al Zuhur», attivo dal 2002 nel campo profughi di Shu’fat, sito a Gerusalemme est.   Stefania Marchesi, vicepresidente nazionale Uisp, anche lei presente al convegno sottolinea «cresce la violenza sulle donne, che non possono più vivere liberamente i propri territori. Riemerge un vecchio schema di relazione tra uomo e donna fondato sulla paura e sul maschilismo, manifesto o latente. Il rischio è quello di dare risposte tipicamente maschili a questo stato di insicurezza».
www.uisp.it


DONNE E PREVENZIONE. L’Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali, insieme alle realtà che operano sul territorio in tema di politiche femminili, hanno voluto dare alla giornata dell’8 marzo di quest’anno un titolo particolare «Informa.MI. DONNA – Le associazioni femminili per la città». Mariolina Moioli, assessore alle Politiche Sociali, spiega che   è stato organizzato, a Palazzo Giureconsulti, un programma articolato di iniziative per la giornata dell’8 marzo. Le associazioni che hanno aderito alla manifestazione divulgheranno il loro materiale informativo per permettere alla città di conoscere le opportunità che il territorio offre alle donne. «Abbiamo deciso di celebrare la Festa della Donna ricordando i progressi e le conquiste sociali e culturali di ciascuna e di tutte nel corso degli anni», sottolinea Moioli, e precisa che è soprattutto in tema di prevenzione e accompagnamento di chi è stata vittima di violenze che il Comune sta investendo in questi ultimi anni «da oltre un anno abbiamo costituito e coordiniamo la rete di associazioni che si prendono cura delle donne che hanno subito violenza e cercano di prevenire il verificarsi di altri episodi drammatici. Inoltre, nei prossimi mesi partiranno i corsi di formazione per 50 ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato e 222 ufficiali, tra commissari capi e commissari aggiunti della Polizia Locale, per rafforzare la loro sensibilità rispetto ai casi di violenza su donne e minori. Con questo progetto, finanziato con un contributo di 150mila euro, vogliamo offrire uno strumento in più a coloro che, come le Forze dell’ordine, si trovano a contatto con storie di sofferenza che bisogna saper interpretare».
www.comune.milano.it


DONNE E LAVORO. Avis è donna, tempo permettendo. «La conciliazione dei tempi nella vita delle donne». E’ il tema della IV edizione del Forum Donne di Avis Toscana, appuntamento che l’Associazione rinnova, anche quest’anno con un convegno tutto al femminile. Il tema dalla considerazione che la solidarietà di genere è una delle varianti in cui lo spirito solidale dell’Associazione si può esprimere. Le donne sono portavoce della solidarietà del dono nella società civile alla pari degli uomini e hanno l’esigenza pressante e continua di conciliare i tempi di tutte le attività che le vedono coinvolte. Da una ricerca emerge, infatti, che Avis Toscana annovera, tra gli incarichi dirigenziali associativi, una presenza femminile pari al 26 per cento. Il 30 per cento di esse ha un’età inferiore ai 40 anni, momento della vita nel quale gli impegni di studio, lavoro e famiglia si sovrappongono e che necessariamente impongono la conciliazione dei tempi. Dato che contrasta con il 74 per cento della partecipazione maschile, che registra il massimo impegno nelle cariche associative nella fascia di età del pensionamento. In Avis servono le donne, sia per la loro capacità di donare sia per la loro bravura nella direzione dell’Associazione. Hanno il senso della concretezza e in ogni tavolo di lavoro sanno portare il loro contributo qualificato, che nella maggior parte dei casi contiene una visione più lungimirante di quella maschile. «Come Avis – spiega Luciano Franchi, presidente di Avis Toscana – siamo impegnati da anni in un percorso che agevoli la partecipazione femminile all’interno dell’Associazione. Il Forum Donne è un appuntamento ormai fisso che ci consente di confrontarci ed elaborare nuove forme di conciliazione anche a misura di donna»
A fare da sfondo al dibattito, l’inaugurazione della mostra fotografica degli Archivi Alinari «Posa di Lavoro». Ottanta fotografie storiche in bianco e nero, che documentano le profonde trasformazioni verificatesi nelle attività lavorative delle donne in sessanta anni di storia italiana (1890-1950). 
www.avis.it


DONNE E FUTURO. Nei 13 paesi in cui è presente, Intervita Onlus dedica particolare attenzione anche alla condizione delle donne, da sempre svantaggiate nella costruzione del proprio futuro con la «Campagna Intervita per i diritti delle donne». In questi paesi le bambine sono sistematicamente escluse dalla formazione scolastica e in questo modo non hanno la possibilità, da adulte, di trovare un lavoro, di emanciparsi e di garantire a se stesse l’autonomia e ai propri figli un futuro migliore. I progetti di Intervita, con particolare attenzione alla condizione delle donne, si concentreranno quest’anno in Nicaragua dove sosterrà 900 donne nel percorso necessario per il processo giudiziario, oltre a formare circa 109 difensori comunitari.  In Cambogia con due progetti assisterà i minori vittime dello sfruttamento sessuale e della tratta di esseri umani. In Mali invece i progetti di sostegno alle donne verteranno principalmente sul finanziamento di un’attività tipicamente femminile quale l’estrazione e la vendita del burro di karité, che assicura alle donne l’80 per cento del loro reddito. In India infine l’attenzione sarà rivolta al microcredito per le donne con l’obiettivo di favorire la loro indipendenza economica affinché possano assicurare ai loro bambini cure mediche e istruzione.
www.intervita.it


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