Sostenibilità

Il Giappone vuole riprendere la caccia alle balene su larga scala

Lo denuncia Greenpeace, secondo cui il governo nipponico sta investendo milioni di dollari per comprare i voti necessari a far saltare la moratoria sulla caccia

di Benedetta Verrini

Tra poco più di un mese in Giappone si riunirà la Commissione Baleniera Internazionale per decidere se mantenere o meno la moratoria alla caccia alle balene. Greenpeace lancia l’allarme sulla condotta del governo giapponese: attraverso la diffusione di sondaggi ufficiali in cui si attesta il favore della popolazione locale al ritorno alla caccia commerciale (sconfessati da altri sondaggi indipendenti, che invece testimoniano una nuova sensibilità verso il problema e una messa in minoranza di chi è pro-caccia), la politica del Sol Levante è per far saltare la moratoria.
”Il Giappone è deciso a riprendere la caccia alle balene in grande stile, costi quel che costi. Sta comprando voti a tutto spiano e vuole comprarsi le balene del mondo”, ha denunciato la responsabile della campagna Greenpeace, Sarah Duthie. La flotta nipponica, guidata dalla baleniera ‘ Nisshin Maru’, ha già catturato 200 delle 440 balene bianche che sono consentite annualmente al Giappone dalla ‘Iwc’ a ‘scopi scientifici’ per calcolare la popolazione di cetacei sulla Terra. Le balene catturate sono comunque vendute sul mercato dal Giappone.
Ma c’è di più: secondo quanto ha denunciato Greenpeace già due mesi fa, il governo giapponese ha erogato, solo nel 2001, 47 milioni di dollari in falsi aiuti ai piccoli paesi per comprarne i voti necessari ad abrogare la moratoria sulla caccia alle balene. Uno stop che, dal 1987, era stata imposto dalla Commissione Internazionale sulle balene (Iwc).

Info: www.greenpeace.it

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.